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Uccisa a 40 anni in una stanza d'albergo: il poliziotto scatta le foto e le manda agli amici

uccisa il poliziotto fototografa cadavere

Jessica è stata uccisa a coltellate in una stanza d'albergo. Il sergente di polizia scatta le foto al suo cadavere e le invia agli amici su Whatsapp.

Doppio processo per rendere giustizia a Jessica Norma Gonzales, una 40enne argentina uccisa a coltellate da un uomo in una stanza d’albergo e poi fotografata da un agente che si trovava sulla scena del delitto. Si tratta di un gravissimo caso di violazione della privacy insieme alla totale noncuranza dinnanzi a doveri etici e morali richiesti dalla propria umanità al di là dell’autorità ogni divisa indossata. L’imputato, il sergente Gustavo Federico Sajama, è ora sotto inchiesta per aver scattato delle foto al cadavere della donna, foto che poi avrebbe condiviso con un gruppo di contatti whatsapp, avviando una propagazione virale delle immagini.

Uccisa a coltellate in una stanza d’albergo

Il delitto è avvenuto il 21 settembre 2018, all’hotel Mimos a sud della città di Salta, in Argentina. Dell’omicidio è accusato Raul Perez, al momento sottoposto a detenzione preventiva. L’uomo condivideva con la vittima diverse attività in una chiesa evangelica della città ma pare che tra i due non vi fosse un legame affettivo. Per il reato di inosservanza dei doveri di pubblico ufficiale è invece sottoposto a processo Sajama. Di quelle foto scattate al corpo di Jessica erano entrati in possesso gli stessi famigliari della vittima. Chiamato a testimoniare, il personale che ha partecipato all’operazione nell’hotel insieme a Sajama, ha poi dichiarato come all’ufficiale sia stato intimato di non diffondere le immagini scattate al cadavere della donna. Per parte sua Sajama, assistito da pubblico difensore durante l’udienza d’imputazione, si è astenuto da qualsiasi dichiarazione.