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Roma, sfratto CasaPound: blitz delle fiamme gialle rinviato

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Ennessimo falimento dei tentativi di sfratto di CasaPound. La Corte dei Conti sta indagando per maxi danno erariale.

La finanza ha deciso di posticipare il blitz ordinato dalla Corte dei Conti: “se entrate sarà un bagno di sangue”. La fiamme gialle hanno provato ad entrare nei locali ma il tentativo è stato respinto.

Blitz saltato a CasaPound

La guardia di finanza aveva programmato un blitz all’interno della sede romana di CasaPound. L’operazione però è saltata per evitare tensioni eccessive. Nel pomeriggio di lunedì 22 ottobre, i militari delle fiamme gialle sono arrivati per un sopralluogo nello stabile di via Napoleone III. I locali, di proprietà demaniale sono occupati abusivamente dal 27 dicembre 2003. L’ingresso dei militari però è stato impedito e si è concluso con una serie di strette di mano.

Al termine del blitz fallito, ha parlato il numero uno di CasaPound, Gianluca Iannone: “non c’è stata alcuna perquisizione“. Ora non si esclude un nuovo blitz, senza preavviso.

CasaPound resta a rischio sgombero

Nonostante il fallimento, i pm contabili non demordono. L’obiettivo è acquisire tutta la documentazione, dalle planimetrie ai dati catastali, così da ricostruire la storia dell’occupazione. Non essendo stato possibile accedere direttamente all’immobile, le ricerche si sposteranno altrove.

Secondo quanto dichiarato da uno dei fondatori di CasaPound, Simone di Stefano, all’interno dello stabile vivono famiglie di italiani senza tetto. Il palazzo è costituito da 6 piani e 60 vani ed è situato a due passi dalla Stazione Termini.

Non è il primo tentativo fallito

I magistrati continuano a collezionare fallimenti dei provvedimenti di sgombero di Casapound. Prima durante il mandato di Alemanno e poi con la stesura della shortlist degli edifici occupati del 2016, firmata dal prefetto Tronca. Lo stabile risulta nell’elenco dei 93 immobili occupati abusivamente stilato dalla questura, ma non tra le 16 situazioni più critiche.

Con l’arrivo della sindaca Raggi, le cose non sono cambiate. Inizialmente Casapound era stata inserita nell’ordine del giorno di un comitato provinciale convocato per fare il punto sulla situazione degli sgomberi. Successivamente però lo stabile di via Napoleone III è di nuovo scomparso dalle priorità dell’amministrazione.

Con l’avvio dell’indagine della procura contabile e la possibilità di una maxi condanna per danno erariale, le cose potrebbero cambiare.