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Omicidio Desirée: fermati due senegalesi

desiree mariottini

La Polizia ha fermato due senegalesi irregolari. Sono accusati di aver drogato, violentato e ucciso la sedicenne Desirée Mariottini.

Due senegalesi irregolari sono stati arrestati dalla Polizia per l’omicidio di Desirée Mariottini. La 16enne è stata prima stuprata dal branco e poi uccisa. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato in una casa occupata del quartiere San Lorenzo, a Roma.

Desirée: due fermi per omicidio e violenza

Sembra esserci una svolta sul caso di Desirée Mariottini, trovata morta nel quartiere San Lorenzo, a Roma. La squadra mobile di Roma e gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno fermato due senegalesi irregolari. Si tratta di Mamadou Gara, 26 anni e Brian Minteh, 43. Entrambi sono ritenuti responsabili, con altre persone non ancora individuate, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.

L’autopsia e le indagini hanno confermato che la giovane è stata drogata per poi abusata sessualmente e uccisa mentre era in stato di incoscienza. I due senegalesi quindi avrebbero dato la droga alla 16enne così da poterla violentare senza che lei opponesse resistenza. Il decesso sono sarebbe comunque
riconducibile ad un overdose di droga. Sembra che la 16enne sia morta per soffocamento.

L’omicidio di Desirée

Desirée Mariottini viveva a Cisterna di Latina. Stando alle prime ricostruzioni, la giovane si sarebbe allontanata volontariamente da casa per raggiungere la casa occupata di San Lorenzo. Si tratta di un punto di spaccio con pusher africani che fanno capo ad associazioni camorriste. La ragazzina avrebbe passato la notte proprio nella casa. Aveva infatti avvisato telefonicamente la nonna: “Ho perso l’autobus da Latina. Resto da un’amica”.

Il giorno successivo Desirée è morta. Sembra che una ragazza tossicodipendente e frequentatrice dell’edificio, abbia assistito alla morte.

Una settimana prima del tragico episodio, la 16enne era stata denunciata per spaccio di hashish e pasticche di Rivotril. L’avvocato della famiglia ha chiarito: “La sua perquisizione non aveva dato esiti positivi. Non era una drogata né una spacciatrice”.