> > Desiree Mariottini, la madre "Volevo mandarla in comunità"

Desiree Mariottini, la madre "Volevo mandarla in comunità"

San lorenzo

Dopo il ritrovamento del corpo di Desireé, ragazza di 16 anni trovata morta il 19 ottobre 2018, la madre afferma: "volevo mandarla in comunità".

La madre di Desireé Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta la notte del 19 ottobre 2018 a Roma, ha parlato per la prima volta dall’accaduto del suo rapporto con la figlia. La donna, Barbara Mariottini, stretta dall’abbraccio di parenti e amici ha dato libero sfogo ad un pianto pieno di tristezza e rimpianti. “Volevo mandarla in comunità” con queste parole tenta di rimanere a galla una madre che da tre mesi non pensava ad altro se non a come aiutare la figlia. Figlia che, nonostatnte la tenera età, aveva appena sedici anni, era stata inghiottita da quel vortice che con il suo fascino attrae troppi giovani. La donna pochi mesi fa si era anche rivolta ai servizi sociali, chiedendo aiuto: “Ho problemi con mia figlia, non so come fare”.

Le difficoltà famigliari

“Lo avevo detto anche a suo padre, ma lei non si faceva aiutare.” Nella famiglia della giovane c’erano già stati episodi di abusi di sostanze. Il padre della ragazza infatti era coinvolto da tempo nello spaccio nel quartiere dove abitavano. Lo stesso uomo per tentare di proteggere la figlia aveva più volte detto agli spacciatori della zona di non vendere a sua figlia. E proprio a causa di ciò la ragazza era andata a Roma. Alla ricerca di qualcosa che riuscisse a farla evadere da quel mondo che piano piano la stava soffocando. È stata proprio questa ricerca che però l’ha condotta nello stabile di via dei Lucani. “Sono un angelo bianco dall’anima nera”, così la giovane scriveva su Facebook.

Alcuni giorni prima di ciò che è avvenuto la notte del 19 ottobre 2018 la ragazza era stata fermata da una pattuglia dell’esercito dopo che il suo nome era stato fatto da una ragazza in possesso di Rivodril. Al momento della perquisizione però i militari non avevano trovato tracce della sostanza né nello zaino né nelle tasche della ragazza.

“Che le hanno fatto?” con incredulità e orrore la madre ha accolto la notizie della morte della figlia. Una morte terribile. Una morte che lascia rimpianti e sconvolgimento soprattutto a causa dell’età della ragazza, che aveva ancora tutta la vita davanti. “Quella mattina doveva essere a Latina, iscriversi al liceo Artistico”-continua la madre-“era bravissima a dipingere, aveva una buona mano. Quando torna? Non è vero quello che dicono, rivoglio la mia bambina”.