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Strage di Erba, i Castagna contro le Iene "Vigliacchi"

strage di Erba

Pietro e Beppe Castagna, che nella strage di Erba hanno perso mamma, sorella e nipote, si scagliano contro Le Iene che difendono Olindo e Rosa.

Pietro e Beppe Castagna, che nella strage di Erba hanno perso mamma (Paola Galli), sorella (Raffaella) e nipotino (Youssef Marzouk) rompono il silenzio con un lungo sfogo su Facebook. I due fratelli si scagliano contro Le Iene che nella serata di ieri, domenica 28 ottobre 2018, hanno concluso la loro lunga inchiesta sul duplice omicidio avvenuto l’11 dicembre 2006 (morì anche Valeria Cherubini, vicina di casa di Raffaella Castagna mentre restò gravemente ferito il marito Mario Frigerio). Nel corso della puntata infatti è stato intervistato Olindo Romano, condannato all’ergastolo insieme alla moglie Rosa Bazzi. L’uomo davanti alle telecamere si è professato innocente.

Da Le Iene solo “torbide menzogne”

Pietro e Beppe Castagna però criticano aspramente il modo in cui Le Iene hanno condotto l’inchiesta. “Purtroppo la superficialità è meno faticosa del pensiero consapevole, ed essendo quindi più facile, trova spesso terreno fertile in persone incapaci di capire che qualcuno sta vendendo delle menzogne spacciandole per verità, manipolando, omettendo, ricucendo ad arte, …perché è più facile farsi convincere che capire” denunciano su Facebook i due fratelli.

“Abbiamo vissuto anni di processi, visto decine di periti, ascoltato centinaia di ore di dibattiti, non dieci minuti di trasmissione tra uno stacchetto della Marcuzzi e l’altro, – ricordano – ma davanti a una corte di primo grado a Como, di secondo grado a Milano, una corte di Cassazione a Roma in anni di processo, tre gradi di giudizio davanti a 26 giudici, davanti a noi parenti delle vittime, non davanti ad una telecamera, non davanti a quel perverso meccanismo che deve solo ‘vendere’ non verità, ma torbide menzogne, menzogne tanto vigliacche che insinuano, tanto vigliacche da parlare di noi e che d’ora in poi non lasceremo più impunite”.

“Il problema è che in questo meccanismo perverso ci sono vittime, persone e sentimenti, non un prodotto, non una nomination del Grande Fratello, non una discussione da bar, non un rigore mancato su un campo di calcio, ma delle persone, con una vita o quello che ne rimane di essa, e sopravvivere, da anni, a questo meccanismo non solo è difficile, ma profondamente ingiusto” viene quindi sottolineato.

Olindo un “gigante buono”?

Pietro e Beppe Castagna rammentano quindi che contro Olindo e Rosa ci sono prove che dimostrano: “premeditazione, movente, confessioni (che io chiamerei rivendicazioni), testimone oculare, tracce ematiche, intercettazioni, ammissioni annotate in carcere”.
“Potreste anche non essere convinti di qualcuna di queste cose, ma non potete credere che tutto sia davvero frutto di un complotto” evidenziano i due fratelli, rivolgendosi a Le Iene.

“Ora, non sta a noi, né difendere la procura né gli inquirenti né il loro operato, consentiteci di difendere però la verità, che per noi è solo una, consentiteci di essere indignati e increduli nel sentire gente che definisce i colpevoli come innocenti vittime di una giustizia sommaria e faziosa, definiti addirittura come ‘un gigante buono e una gracile signora‘” viene quindi osservato.

“Questo gigante buono e questa gracile signora hanno ucciso brutalmente nostra madre, nostra sorella, nostro nipotino, la signora Valeria, hanno tentato di uccidere il signor Mario, spezzando pochi anni dopo la sua vita e pochi mesi fa la vita di nostro padre, facendo vivere a me e a Beppe, a Elena e Andrea Frigerio un incubo continuo” rammentano quindi. “La superficialità è meno faticosa del pensiero consapevole e chi sfrutta questa debolezza di molti solo per fare audience o per crearsi carriere o visibilità, è un vigliacco” concludono quindi i fratelli Castagna.