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Pensa che il marito sia dall'amante: suona e la picchia

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A Udine una donna ha suonato al campanello di casa della presunta amante del marito e l'ha aggredita colpendola con un ombrello.

Ha visto l’auto del marito parcheggiata sotto casa di una donna e non ci ha visto più dalla rabbia. La moglie infatti avrebbe aggredito colei che considera essere l’amante del suo uomo, ed ora è accusata di lesioni, violenza privata e violazione di domicilio. Il caso, accaduto a Udine, è finito anche davanti ai magistrati della Procura dei minori di Trieste poiché il brutale litigio sarebbe avvenuto di fronte alla figlia non ancora maggiorenne.

Aggredisce la presunta amante

Tutto sarebbe avvenuto domenica 28 ottobre 2018, stando a quanto riporta Il Messaggero. In base alle prime ricostruzioni, la donna era in auto con la figlia minorenne in giro per Udine quando ha notato la macchina del marito. La vettura era parcheggiata sotto casa di colei che la donna considera l’amante del suo sposo. La moglie tradita (o presunta tale) deve forse aver pensato che era arrivato il momento di cogliere entrambi sul fatto.

Incurante di quello che avrebbe potuto vedere, ha fatto scendere la figlia dall’auto ed ha suonato al campanello della sua rivale. In casa però del marito non c’era traccia. Stando al racconto della presunta amante, la donna si sarebbe scagliata su di lei picchiandola in testa con un ombrello. La vittima, una 40enne, si è recata quindi dalla polizia, ferita, e ha raccontato l’accaduto. Accompagnata in ospedale, è stata giudicata guaribile in sette giorni.

Quando convocata in commissariato, la donna si è giustificata sostenendo che sarebbe stata la sua rivale ad aggredirla per prima, e che lei avrebbe reagito dopo che la 40enne ha preso in mano un coltello. Sulla veridicità di entrambe le testimonianze indagano le forze dell’ordine. Intanto, in questura fa capolino in serata anche l’uomo oggetto della contesa, spiegando di aver ritrovato il cellulare della vittima abbandonato in strada. La 40enne invece sostiene che le era stato sottratto dalla moglie dell’uomo, con l’intento di scoprire messaggi compromettenti e quindi le prove del tradimento.