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Bari, tredicenne giocava a Blue Whale: salvata dalla Polizia

blue whale bari

Il Blue Whale fa ancora vittime. Una tredicenne di Bari era arrivata al 30esimo livello del gioco. La Polizia è intervenuta prima che si suicidasse.

La Polizia è riuscita a intervenire in tempo, salvando la vita a una tredicenne della provincia di Bari che rischiava di essere risucchiata irreversibilmente dal vortice del “Blue Whale“. Il gioco mortale è emerso nell’inverno del 2017, quando era scattato l’allarme in Russia. SIl gioco si era diffuso tramite web e aveva portato decine di adolescenti al suicidio. A più di un anno di distanza dal caso arriva la notizia di una ragazza italiana che si trovava a uno stadio preoccupantemente avanzato del gioco. Grazie alle segnalazioni di alcune “amiche di chat” della ragazza, la Polizia è potuta intervenire, mettendo in allarme i genitori.

Allarme Blue Whale a Bari

Sembra che l’adolescente pugliese si trovasse ormai al trentesimo livello del Blue Whale. Il livello finale del gioco, il cinquantesimo, porta i partecipanti al suicidio. Dopo che la Polizia ha avvertito i genitori, è emerso che da un po’ di tempo la ragazza si comportava in modo anomalo. Sembra passasse parecchio tempo al cellulare, andasse a dormire molto tardi la sera e non uscisse più di casa se non per vedere un’amica.

La madre della ragazza, qualche giorno prima della segnalazione della Polizia, aveva notato dei segni di dubbia natura sulle braccia della figlia. La ragazza aveva però tranquillizzato la madre, attribuendo la responsabilità al gatto. La Polizia ha operato un’accurata indagine sulle chat di Whatsapp e sul profilo Instagram della giovane, per ricostruire con chiarezza la dinamica che avrebbe l’avrebbe portata a entrare in contatto col Blue Whale. È emerso che ci sono numerose chat archiviate, in particolare dei gruppi ”Panda”, ”Disastro”, ”Disagio” e ”Deupolcuassassino”. La tredicenne aveva inoltre pubblicato foto su Instagram accompagnate da didascalie preoccupanti, come “sto male“, “soffro” e “voglio morire.