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Bologna, un possibile donatore per il piccolo Alex

Alex, trovato donatore compatibile a Bologna

Un cordone ombelicale conservato a Bologna potrebbe essere utilizzato per salvare il piccolo Alex, affetto da linfoistiocitosi emofagocitica.

Si riaccendono le speranze per Alessandro Maria, il piccolo Alex, affetto da linfoistiocitosi emofagocitica. Per sopravvivere necessita di un trapianto di midollo osseo. A Bologna sarebbe conservato un cordone ombelicale compatibile con il bambino. “Dal Regno Unito è arrivata nei giorni scorsi una richiesta di approfondimento per verificare la compatibilità di un cordone ombelicale”, ha dichiarato Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti. Sembra che anche altre due sacche di sangue in Europa siano attualmente in corso di analisi per verificarne la compatibilità.

La ricerca di un donatore compatibile

Quella del cordone ombelicale non è l’opzione ideale per salvare Alessandro, spiega Nanni Costa. Si tratterebbe di un “piano B” da mettere in atto nel caso in cui non fosse reperibile alcun donatore di midollo osseo compatibile. “Non c’è una soluzione migliore dell’altra, a priori”, ha continuato il presidente del Cnt. “L’équipe che segue il paziente ha il compito di valutare caso per caso. Si può prelevare il midollo o si possono estrarre solo le staminali del sangue in un centro trasfusionale”. Nanni Costa avverte che la disponibilità di Bologna “non vuol dire che non ci sia più bisogno di volontari. La compatibilità fra donatore e ricevente non è mai totale. Ci sono vari parametri che vanno valutati e che non sono mai tutti ottimali. Può darsi che fra i nuovi volontari emerga un campione più adatto di quelli in corso di analisi”.

Più di 10mila persone in tutta Italia, nel corso di una settimana, si sono sottoposte al test del Dna per essere iscritti nel registro dei donatori. La mobilitazione è iniziata dopo che i genitori del piccolo Alex (Paolo Montessor e Cristiana Console, italiani residenti a Londra) hanno lanciato un appello sui social network.

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