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Vaticano, le ossa ritrovate apparterrebbero a una donna

ossa ritrovate

Continuano le analisi sui resti rinvenuti vicino alla Nunziatura. Si indaga su un collegamento con i casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

Le ossa ritrovate a fine ottobre vicino al Palazzo della Nunziatura Vaticana apparterrebbero ad una donna. Stando alle prime analisi si tratterebbe di due persone diverse, una delle due di sesso femminile. Si indaga su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, scomparse nel 1983 in circostanze misteriose.

Rinvenute ossa di donna

I resti sono stati ritrovati durante dei lavori di ristrutturazione. Precisamente, gli operai si stavano occupando del rifacimento dei pavimenti, quando hanno rinvenuto uno scheletro quasi intero. Poco lontano da lì ritrovati altri frammenti di ossa. “Stavamo scavando, avevamo tolto il pavimento. Poi abbiamo visto le ossa e abbiamo dato subito l’allarme”, questo il racconto dei 4 operai che hanno fatto la scoperta. I resti si trovavano nel seminterrato di una dependance della Nunziatura. Non è ancora stato possibile stabilire a che epoca appartengano le ossa.

Stando alle prime analisi, eseguite sul bacino, si tratterebbe di uno scheletro di donna. Le indagini ora dovranno stabilire se c’è un collegamento tra le ossa e la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi ha detto: “Chiederemo alla Procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa e come mai il loro ritrovamento sia stato messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori“. Il legale ha proseguito: “C’è un’istruttoria in corso e contiamo di avere notizie più dettagliate nei prossimi giorni”.

Si indaga su Orlandi e Gregori

Subito dopo il ritrovamento, avvenuto alla fine di ottobre, gli inquirenti avevano cercato un collegamento tra questi resti e i casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Entrambe erano sparite nel nulla nel 1983 in circostanze non chiare. La sorella di Mirella, Maria Antonietta Gregori, si è espressa così: “Non voglio illudermi, ma in cuor mio spero che quelle ossa siano di Mirella così si potrebbe mettere una parola fine a questa vicenda e io avrei un luogo dove andare a piangere e portare un fiore a mia sorella”. La sorella di Mirella ha detto di voler “capire perché si è pensato subito a mia sorella e a Emanuela Orlandi”.

Tutto dipende dalle analisi. Se si riuscirà ad estrarre il dna dai resti basteranno 7-10 giorni per le analisi di comparazione con i dna delle due donne scomparse. Se questo non fosse possibile, invece, gli accertamenti richiederanno tempi maggiori. A spiegarlo è il direttore del reparto di medicina legale di Tor Vergata, a Roma. “Non sempre è possibile ricavare materiale genetico utilizzabile, dipende dallo stato di conservazione dei resti e dal tipo di ossa”.