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Maltempo in Veneto, paura al Rifugio Scarpa "Alto rischio"

Maltempo in Veneto, paura al Rifugio Scarpa

Il Rifugio Scarpa, come molte altre località venete, è piegato dal maltempo: alberi abbattuti, strade impraticabili, frane e isolamento.

Ancora allerta maltempo in Veneto. Tra le località più colpite dai forti venti e dalle precipitazioni violente che stanno mettendo in ginocchio la penisola ci sono i rifugi di montagna, che rischiano il completo isolamento. Sulla pagina Facebook del Rifugio Scarpa, nella località veneta di Frassené, si legge: “Col passare dei giorni si manifestano in tutta la loro portata i gravissimi danni arrecati dal maltempo alla montagna veneta e non solo. Centri abitati, viabilità principale e secondaria, mulattiere e sentieri sono interessati da crolli, frane, smottamenti e tantissimi alberi caduti. Una veloce ricognizione aerea del Soccorso Alpino effettuata oggi nel Bellunese ha evidenziato come la rete sentieristica sia gravemente compromessa, soprattutto per la caduta di numerosissimi alberi che ne impediscono la fruizione in sicurezza”.

Maltempo, a rischio il rifugio

“Tutto il territorio bellunese è pesantemente compromesso ma anche il Trentino e l’Alto Adige”, fanno sapere dal rifugio. “La criticità è massima nell’Agordino, nello Zoldano, nel Cadore e nel Comelico, ma anche nelle vicine valli del Primiero. La Sezione di Asiago ci ha comunicato che nell’Altopiano dei Sette Comuni tutte le strade forestali e i sentieri sono praticamente impercorribili per caduta piante”. I gestori della struttura hanno invitato tutti gli appassionati della montagna a non mettersi in viaggio in questi giorni. “Si raccomanda quindi a tutte le strutture CAI e ai singoli soci, soprattutto di pianura, di non intraprendere viaggi e tantomeno escursioni in montagna. Lasciamo la viabilità quanto più possibile libera per i movimenti dei soccorsi, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che sono impegnati nelle opere di contenimento dei danni e di ripristino. Tanto più, non avventuriamoci nei sentieri, mettendo a repentaglio la nostra vita e quella altrui. Vi chiediamo di diffondere quanto più possibile questo appello a soci, amici, conoscenti: è il minimo che possiamo fare in queste ore in segno di solidarietà per i nostri consoci di montagna”.

Danni al rifugio

“Non venite, è pericoloso”

Un paio di ore prima, il rifugio aveva lanciato un altro appello via social. “Vi preghiamo di non mettervi in cammino verso il rifugio. La situazione è veramente pericolosa e i rischi sono altissimi“. La situazione descritta è drammatica. “Bagnati dall’alluvione, sbattuti per bene dalla furia del vento, sbalorditi dal disastroso destino delle nostre terre alte ma… in piedi, ancora in piedi! Tutti quanti qui in Agordino. Dopo giorni di isolamento telefonico e Internet, ci teniamo a comunicare a tutti che il rifugio si trova in buone condizioni. Tuttavia al momento attuale è irraggiungibile: la parte bassa della strada (fino alla stazione intermedia della seggiovia) é letteralmente esplosa. Alberi rasi al suolo ovunque e smottamenti in alcuni punti. La stabilità della seggiovia è un reale pericolo: i cavi sono sovraccaricati per gli alberi caduti addosso e le seggiole toccano quasi terra. Rete elettrica del rifugio strappata via dal vento”.

Il maltempo che ha colpito la regione è stato descritto come “una gran sberla! Ci vorrà tanto tempo ma sistemeremo tutto”. Il Rifugio Scarpa aveva deciso di chiudere preventivamente già nel weekend del 27 e 28 ottobre, proprio a causa dell’allerta meteo.

Alberi caduti

Borrelli in Veneto “Situazione apocalittica”

Il direttore della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha parlato di una “situazione pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli”. Particolarmente drammatico il bilancio nell’area di Belluno. “Dobbiamo partire subito perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante”, ha continuato Borrelli. Più di 3 mila volontari, provenienti da varie regioni d’Italia, si stanno occupando di tagliare gli alberi caduti e di ripristinare i collegamenti tra i centri abitati.

Secondo la Coldiretti e la Federforeste, i temporali degli scorsi giorni hanno abbattuto un totale di 14 milioni di alberi tra Veneto, Trentino e Friuli. Gli esperti ritengono che ci vorrà almeno un secolo per tornare alla situazione pre-maltempo. Giancarlo Giorgetti ha annunciato che il governo stanzierà un milione di euro per la salvaguardia dei boschi distrutti sull’Altopiano di Asiago.