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Francesco Amato si è arreso: arrestato, liberi gli ostaggi

francesco amato si è arreso

E' finito dopo otto ore l'incubo per gli ostaggi di Francesco Amato, il latitante si è arreso ed è stato arrestato dalle forze dell'ordine.

E’ durata otto ore la follia di Francesco Amato, il 55enne condannato a 19 anni ed un mese di reclusione nell’ambito del processo Aemilia. L’uomo nato a Rosarno e ritenuto uno dei principali organizzatori dell’organizzazione ‘ndranghetistica si è arreso dopo aver fatto irruzione, nella mattinata del 5 novembre, in un ufficio postale prendendo in ostaggio cinque donne. Fino alle 16.40 Amato si è rifiutato di uscire dalla filiale di Pieve Modolena, in provincia di Reggio Emilia, chiedendo di parlare con il ministro Matteo Salvini. Ma il lavoro dei negoziatori ha dato buoni frutti: tutti gli ostaggi, quattro impiegate e la direttrice, sono stati tratti in salvo mentre il sequestratore, arresosi, è stato fermato dalle forze dell’ordine che lo hanno condotto all’esterno della struttura.

Arrestato Francesco Amato, ostaggi salvi

Si conclude così una giornata ad alta tensione, tra gli applausi dei presenti che hanno assistito all’arresto di Amelia il quale, armato di coltello, aveva rilasciato solo un ostaggio tenendone altri quattro nella filiale. Arrestato il 28 gennaio del 2015 Francesco Amato sarebbe entrato nell’ufficio postale intorno alle 9.30 urlando “sono quello condannato a 19 anni in Aemilia” facendo poi uscire i clienti, prendendo alcuni ostaggi e minacciandoli di morte. Una delle cinque donne avrebbe accusato un malore verso l’ora di pranzo ed il sequestratore ha deciso di farla uscire.

I parenti di Amato sul posto

Secondo la famiglia dell’imputato, si sarebbe trattato di un’azione dimostrativa contro quella che Amato considerebbe una condanna ingiusta. Parole di un fratello del 55enne, che ha raggiunto la filiale mentre le forze dell’ordine tentavano di negoziare con l’uomo; sul posto è arrivata anche una nipote secondo la quale diciannove anni non sono altro che “un’ingiustizia che fa ribollire il sangue, e lui – ha spiegato ai media – è questo che vuole dire col suo gesto, del quale non so nulla e che sicuramente è sbagliato”. Ma, ha sottolineato, Amato non “è andato dnetro per far del male, vuole una riduzione della pena”, per poi prendersela contro gli agenti poco dopo il suo arresto, ma lanciando accuse anche contro i giudici.

Condannato nel processo ‘Aemilia’

Dopo la sentenza nel processo di ‘ndrangheta ‘Aemilia’, Francesco Amato è riuscito a far perdere le sue tracce rendendosi di fatto irreperibile. Solo nella mattinata del 5 novembre è ricomparso e munito di una lama di 25 cm è entrato in un ufficio postale che conosceva bene poichè era un abituale cliente.