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Napoli, bimba Down adottata da papà single

Bimba down papà single

Luca Trapanese, papà single di 40 anni, ha adottato Alba, una bimba Down abbandonata dalla madre dopo il parto: "Non ho avuto paura".

La vita della piccola Alba, 18 mesi, affetta dalla sindrome di Down, non è sempre stata facile. Appena nata, è stata abbandonata dalla madre in ospedale. Ben sette famiglia in attesa di adozione l’hanno rifiutata, perché la sua condizione rende difficile prendersi cura di lei. Ma per fortuna ha incontrato Luca Trapanese, un 40enne single di Napoli. Quando la bambina aveva poche settimane, Luca l’ha avuta in affidamento, per poi adottarla quando ha compiuto un anno.

Bimba Down adottata

La scelta del tribunale di affidare Alba a Luca non è stata casuale. È stato l’uomo stesso a richiedere esplicitamente di potersi prendere cura di un bambino disabile o di un minore vittima di violenza. “Non avevo nessuna paura”, ha raccontato al Corriere del Mezzogiorno. “Era un’idea maturata in passato, con il mio compagno Edoardo, dal quale poi però mi sono separato. In realtà prima pensavamo di ricorrere a una madre surrogata, poi capimmo di poter dare un’opportunità a un bambino difficile da collocare”. Per tutta la vita, Luca ha desiderato aiutare i meno fortunati. “Da quando avevo 14 anni faccio volontariato e lavoro con disabili, quindi ritenevo di avere gli strumenti adatti per farlo”. Di certo l’esperienza e l’intraprendenza non gli mancano. Nel napoletano, ha fondato tre associazioni di volontariato. “A ruota libera” si occupa di bambini Down, mentre “La casa di Matteo” è dedicata a ragazzi affetti da gravi patologie. Infine, “Il borgo sociale” a Marzano Appio aiuta i disabili a inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro attraverso svariate attività.

Quella di Alba non è stata, per Luca, la prima esperienza con le adozioni. Ma nel primo caso i ruoli erano invertiti. È stato lui ad essere adottato da una donna che aveva già un figlio disabile, che dunque ora è suo fratello. “Lei ci teneva che me ne occupassi io quando sarà solo”, spiega Luca. “Quindi ho due mamme” e Alba ha due nonne.

Luca e Alba

“Mi dicono che sono fortunato”

Vederla per la prima volta, con i suoi occhi azzurri e i suoi capelli biondi, è stata “un’emozione enorme“, ha ammesso. “Mi dissero subito di cambiarla e io lo feci. Ora è vivace ma comunque non è una piagnona, è allegra”. Adesso il neo papà è invidiato da tante mamme: “Mi dicono che sono fortunato perché non ho avuto quei momenti iniziali di difficoltà ad accettare la disabilità. Quando arriva un figlio hai tante aspettative, vuoi che sia migliore di te, che faccia cose grandiose. Il disabile distrugge queste aspettative, è il simbolo di un fallimento genetico. Poi quasi sempre diventa un figlio amatissimo. Io non ho vissuto questo drammatico inizio, ero già preparato. E sapevo che i Down sono di solito felici, allegri, giocosi, positivi”.

Come ogni genitore, spera che la vita di Alba sia “bellissima. Potrebbe lavorare come me nel sociale, ma, chissà, fare mille altre cose. Già da ora le piace cantare e ballare. Andrà a scuola, avrà amici e io la sosterrò“. Con o senza un nuovo partner. “Se lo troverò sarà quello giusto, perché prenderà tutto il pacchetto”, padre e figlia.

Il libro

Luca ha deciso di raccontare la sua storia in un libro. Lo ha scritto a quattro mani con Luca Mercadante. Il volume, dal titolo Nata per me, verrà pubblicato da Einaudi.

il libro