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Ancona, 22enne segregata e violentata

blitz Ancona

Per tre mesi è stata violentata dal suo spacciatore per procurarsi la droga. Il bliz della polizia di Ancona ha portato all'arresto di un nigeriano.

Segregata come un cane in gabbia, una ragazza di 22 anni in cambio di violenze sessuali si procurava la droga. Dopo un bliz della Squadra Mobile di Ancona, la giovane è stata liberata e il suo aguzzino, nigeriano di 37 anni, è stato arrestato.

Segregata e violentata per procurarsi droga

Segregata e violentata per tre mesi dal suo spacciatore che la costringeva a vivere in uno stato di schiavitù, come un cane in gabbia. La vittima è una ragazza di 22 anni di Ancona, liberata grazie a un blitz messo in atto il 6 novembre 2018 dai poliziotti della Squadra Mobile del capoluogo marchigiano. La polizia ha arrestato un 37enne di origini nigeriane con l’accusa di violenza aggravata e continuata e di cessione aggravata di sostanze stupefacenti. Infatti, la ragazza ha raccontato alle poliziotte-psicologhe della sezione Reati contro la violenza di genere e Crimini d’odio di aver subito fino a 15 violenze sessuali per potersi procurare la droga, la cui presenza è stata confermata anche dalle analisi tossicologiche svolte dall’Unità di crisi dell’Ospedale Salesi di Ancona.

Arrestato un 37enne nigeriano

Il 37enne nigeriano si chiama Isaac Adetifa Adejoju ed è arrivato in Italia nel 2011, senza permesso di soggiorno. Dal 2015 risiede ad Ancona, diventando uno spacciatore seriale. In un primo momento era stato fermato solo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e detenzioni di stupefacenti. Gli inquirenti avevano perquisito il suo appartamento, abitato anche da alcuni connazionali e, fermandolo, un poliziotto è stato morso a una mano dal pitbull sguinzagliato dal ragazzo. Per fortuna non c’è stata nessuna conseguenza grave, solo una medicazione in ospedale. Ma dopo le rivelazioni della ragazza, la situazione per il nigeriano si è aggravata e non poco. L’arresto per violenza aggravata e continuata e per cessione aggravata di sostanze stupefacenti è stato convalidato dal Gip. Quelli del suo giro lo chiamano “il Boss”: “è uno definito come aggressivo e pericoloso dalla sua stessa comunità”, ha spiegato Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile di Ancona.