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Fuori dalle poste perché nera, ma è cittadina italiana

Fuori dalle poste perché nera, ma è cittadina italiana

Una donna di colore è stata cacciata dal dirigente delle poste. Motivo? Un foulard sulla testa, che le lasciava scoperto il volto.

“Lei qui non ci può entrare”. Devono essere suonate pressapoco così le parole del direttore della filiale di Poste Italiane, alla donna di colore con cittadinanza italiana. La colpa della signora, a detta del dirigente, sarebbe stata quella di presentarsi in filiale con un foulard in testa: “Non ha visto il cartello all’ingresso?”. Per ragioni di sicurezza, infatti, l’ingresso è vietato a chi porta un casco, un passamontagna, o un velo che renda impossibile riconoscere il volto della persona. Tuttavia, non sarebbe stato il caso della donna di colore, in quanto il foulard le lasciava scoperto l’intero viso, fino al mento. Forte imbarazzo per Poste Italiane. L’azienda ha preso le distanze dal comportamento del direttore, sottolineando che il modo con cui l’uomo si è comportato è contro la policy di Poste Italiane.

“Tornatene a casa”

“Fuori di qui”. Notata la donna che si è presentata all’ufficio postale, il direttore sarebbe saltato in aria. Il dirigente, Giuseppe De Luca, non avrebbe voluto sentire ragione, riferisce l’Espresso. La donna è stata aggressivamente messa alla porta, neanche di fronte alla presa visione dei suoi documenti, che certificano la sua cittadinanza italiana. Nella vicenda sono stati coinvolti anche i datori di lavoro della donna: 2 avvocati in pensione che, vedendola rientrare in lacrime, sono scesi per chiedere spiegazioni al direttore. La risposta di De Luca, sostengono, sarebbe stata rivolta con la stessa veemenza verbale con cui l’uomo si sarebbe rivolto alla donna.

La denuncia alle Poste Italiane

Alla fine è stata presentata una denuncia. La vittima, inizialmente, non voleva che la sua storia si sapesse: “Ho paura di avere problemi”, ha riferito ai suoi datori di lavoro. La sua principale preoccupazione, però, è che possa accadere qualcosa ai suoi figli, anche loro cittadini italiani, ma di colore. Sulla vicenda è stata interpellata anche Poste Italiane, che ha specificato come il divieto di ingresso riguardi esclusivamente casco, passamontagna e velo. Sul comportamento del direttore, l’azienda ha anche dichiarato: “Non è la nostra policy”. La questione è ancora in corso, ma la speranza della vittima è che il tutto si risolva senza ricorrere a tribunali.