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Prof presa a sediate: la confessione di uno studente

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La docente è stata presa a sediate durante la lezione ma nessuno dei ragazzi dellʼistituto "Floriani" di Vimercate si era assunto la responsabilità.

Ha “confessato” di essere il responsabile dell’aggressione alla professoressa di storia di Vimercate, in Brianza, presa a sediate durante una regolare lezione. A due settimane sono arrivate le scuse di un suo alunno per quel gesto condannato dagli stessi studenti dell’istituto secondario superiore “Floriani”, scesi in strada a manifestare per prendere le distanze dall’aggressione, avvenuta intorno alle 12 dello scorso 29 ottobre 2018. “Ho fatto una cosa stupida” avrebbe detto il ragazzo precisando come nelle sue intenzioni non vi fosse la volontà di “ferire nessuno”.

Presa a sediate durante la lezione

Un scherzo di pessimo gusto che sembra essersi svolto nella complicità generale: l’insegnante era appena entrata in aula per la sua ora di lezione quando, come lei stessa ha raccontato ai carabinieri, “hanno spento la luce”. Poi l’aggressione: “La classe è piuttosto buia, ero di spalle, quindi non ho visto chi ha scagliato le sedie contro di me“, proseguiva la ricostruzione della donna che ha immediatamente sporto denuncia contro ignoti per quel gesto che le ha provocato cinque giorni di prognosi per lesioni. Un clima di omertà che è proseguito fino alla confessione spontanea del ragazzo, contenuta in una lettera di scuse consegnata all’insegnante.

Il ministro Bussetti: “Un atto da condannare”

Dopo l’aggressione era stata immediata la reazione della dirigenza scolastica. Così il preside dell’istituto professionale Daniele Zingari: “Ho parlato ai ragazzi, per far comprendere loro la gravità dell’accaduto e spingerli ad assumersi le loro responsabilità – assicurava promettendo la sospensione per i responsabili -, finora nessuno ha parlato, ma chi tace non è meno colpevole“. Sull’aggressione era intervenuto lo stesso ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: “un atto di violenza che condanno” ha detto, annunciando di non escludere l’ipotesi di far costituire il ministero come parte civile in una causa futura. Ora non si esclude, che a fronte della lettera di scuse e la confessione spontanea, la docente decida di ritirare la denuncia.