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Maglietta Auschwitzland: indagata l'attivista che la indossò

selene ticchi

L'attivista che aveva indossato la maglietta con la scritta 'Auschwitzland' è indagata dalla procura di Forlì. Non chiari i reati a lei contestati.

Selene Ticchi D’urso era finita sulla bocca di tutti dopo aver indossato una maglietta particolare durante una manifestazione. Sulla t-shirt campeggiava la scritta ‘Auschwitzland‘ che ricalcava perfettamente quella del noto parco divertimenti ‘Disneyland’. La donna era stata fortemente criticata e anche Forza Nuova aveva subito preso le distanze dall’accaduto. A quasi un mese dal fatto arriva la notizia dell’apertura di un fascicolo a suo carico presso la procura di Forlì.

Attivista indagata

Selene Ticchi D’Urso è la donna che ha indossato la maglietta ‘Auschwitzland‘. Subito dopo le polemiche a caldo, la donna è stata sospesa da Forza Nuova. Ora, la Procura di Forlì ha comunicato l’apertura di un fascicolo a suo carico. A farlo sapere è stato il procuratore Maria Teresa Cameli che si è limitata a dire: “Fatto grave, non è una leggerezza. Non può essere giustificato come un eccesso di goliardia”. Il procuratore, tuttavia, non ha chiarito quali siano i reati contestati alla Ticchi. La vicenda era arrivata fino in Polonia. Il Museo di Auschiwitz ha deciso di denunciare la donna. La stessa decisione è stata presa dai partigiani dell’Anpi. Dal canto suo, Ticchi si è giustificata definendolo “humor nero“.

La vicenda

Il 28 ottobre, durante una manifestazione a Predappio, l’attivista di Forza Nuova aveva indossato una maglietta con la scritta ‘Auschwitzland’. Per la parola era stato utilizzato lo stesso stile del marchio Disney, e questo aveva fatto dilagare le polemiche. Secondo l’Anpi la marcia “ha rappresentato l’occasione per una rievocazione criminale del fascismo: dalle divise al saluto romano. E’ stato tutto un celebrare il ventennio, in spregio della barbarie che esso ha rappresentato”.

Selene Ticchi, oltre ad essere attivista di Forza Nuova, era anche candidata alle amministrative di Budrio (Bologna). Nei giorni successivi alla vicenda, la donna si è scusata, giustificando il gesto con lo stress. La Ticchi ha ammesso di essere vittima di insulti e minacce.