Grazie al lavoro della questura di Napoli un’importante invenzione nel mondo della tecnologia sta rivoluzionando il lavoro delle forze dell’ordine. L’esperienza nel combattere grandi e piccoli reati ha portato alla creazione di un algoritmo, X-Law, capace di prevedere i reati. L’algoritmo è infatti capace di stimare, con una elevato grado di attendibilità, dove con maggiore probabilità potrebbero verificarsi furti, scippi e rapine: i cosiddetti “reati predatori urbani“. Il sistema è ora a disposizione della Polizia di Venezia, che ha da subito iniziato usufruirne. Nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 novembre, infatti, la Polizia ha anticipato un rapinatore e lo ha arrestato in flagranza di reato.
L’algoritmo X-Law sventa un furto
L’uomo arrestato grazie all’algoritmo X-Law è un cinquantacinquenne italiano, senza tetto. Tra le tre e le quattro di notte gli agenti si trovavano esattamente dove il sistema aveva previsto che sarebbe avvenuto un furto, riuscendo così a prevenirlo.
L’algoritmo X-Law è un sistema euristico, ossia un procedimento di tipo approssimativo, intuitivo e analogico che ha la funzione di prevedere un dato risultato. Per poter anticipare i furti, nel software sono stati inseriti tutti i dati delle denunce per “reati predatori urbani” fatte dalla Polizia di Stato. Elaborando tali dati l’algoritmo è in grado di stimare la serialità di tutti i tipi di furti e dei luoghi in cui è più frequente e probabile che avvengano. I risultati delle analisi vengono poi trasmessi alla Squadra Mobile, che agisce di conseguenza appostandosi nei luoghi indicati dall’algoritmo X-Law.