> > Studentessa muta senza docente di sostegno a scuola

Studentessa muta senza docente di sostegno a scuola

scuola

Una ragazzina muta è rimasta senza sostegno a scuola. La motivazione è che la giovane è udente e può quindi seguire le lezioni in autonomia.

Una 14enne muta, a settembre ha iniziato a frequentare un istituto superiore di Vittorio Veneto. Alla ragazzina però non è stata assegnata alcuna insegnante di sostegno. Senza la presenza di un interprete Lis, la ragazzina è abbandonata a sé stessa, senza alcuna possibilità di potersi esprimere.

Senza insegnante di sostegno

La 14enne è nata con una sindrome malformativa multipla, ed è muta. Per comunicare dovrebbe quindi servirsi della lingua dei segni. Fino alla prima media, le è stato affiancato un esperto della lingua Lis per alcune ore a settimana, anche a domicilio. Dalla seconda però l’interprete non è più stato chiamato, lasciando la giovane abbandonata a sé stessa. Ora che la ragazzina è approdata alle scuole superiori, la situazione non è cambiata. Le è stato assegnato un mediatore Lis per sole 6 ore a settimana.

I genitori sono esasperati e sono pronti a rivolgersi al Tribunale. La loro figlia deve avere la possibilità di imparare ad esprimersi nella lingua dei segni. “Ci è stato dato un misero contentino. Continueremo la nostra lotta finché nostra figlia non avrà riconosciuti i suoi diritti” sono state le parole dei genitori. La situazione è molto difficile. Negli ultimi due anni la 14enne non è stata affiancata da nessun mediatore Lis, smettendo quindi di apprendere e di esercitarsi. “La lingua dei segni può essere vista come una lingua straniera – ha detto il padre – Nostra figlia è rimasta per due anni senza segnare in modo corretto e ha perso tutte le cose che aveva appreso”.

Dimenticata perché udente

Secondo quanto riferito, il problema tecnico sarebbe che la giovane è perfettamente udente. Le 6 ore settimanali di Lis sono state infatti concentrate nelle ore laboratoriali e la spiegazione è proprio di permettere alla giovane di concentrarsi sulle lezioni nelle restanti ore. “Mia figlia non può parlare. Non riesce a leggere e a scrivere. La sua fortuna è che comprende tutto e non è sorda. Proprio per quest’ultimo aspetto positivo è stato deciso che non aveva diritto a continuare a imparare a parlare con la lingua Lis. Ma come può vivere mia figlia se non può comunicare?”. Parole ricche di disperazione quelle dei genitori che ora attendono risposte dalle istituzioni.