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Sgarbi contro Giordano, insulti nel fuorionda

Sgarbi insulti a Giordano nel fuorionda

Scontro tra Vittorio Sgarbi e Paolo Giordano a Quarta Repubblica. Nel fuorionda, il critico attacca il giornalista con pesanti insulti.

È ormai nota e quasi proverbiale la veemenza con cui il critico d’arte Vittorio Sgarbi è solito attaccare i suoi avversari, anche in diretta televisiva. Questa volta il suo bersaglio è stato il giornalista Mario Giordano, durante un dibattito al talk show Quarta Repubblica. L’argomento della discussione era l’introduzione della chiusura dei negozi di domenica, proposta dal Movimento 5 Stelle. Il critico d’arte si è detto contrario, sostenendo l’apertura delle attività commerciali, mentre Giordano ha difeso la posizione opposta. “Se poi Giordano è diventato comunista e vuole difendere il piccolo rispetto al grande, ma non rompa il c****”, ha attaccato Sgarbi. “La libertà è libertà d’impresa. Sei un comunista, sei una zucca vuota“. Dato l’aumento della tensione tra i due e i toni troppo accesi usati da entrambi, il conduttore Nicola Porro ha dovuto abbassare il microfono del critico d’arte. Ma lo scontro è proseguito nel fuorionda.

Sgarbi, insulti nel fuorionda

Il video di quanto accaduto nel fuorionda è stato diffuso da Striscia la notizia. “Ma non è vero, Giordano. Non sai un c****, sei una zucca vuota”, ha ribadito il critico. “Ma dove l’hanno trovato questo? Domani telefono a Berlusconi, non se ne può più di questo qui. Al cesso devi metterlo questo c*******, al cesso. Ma fate tacere questo c*******. Non è vero, c*******, non è vero. Ma v*********. Castrato di m****”. Poi Sgarbi ha parlato della propria esperienza come primo cittadino: “Io sono sindaco di una città che si chiama Sutri. Il sabato e la domenica è piena di turisti che vanno nei negozi aperti. Sono aperti negozi e il centro commerciale. Questo si chiamava Stato liberale”. All’ormai celebre ritornello “capra, capra, capra”, il critico ha questa volta sostituito la ripetizione a oltranza di di “sei un comunista, sei un comunista, sei un comunista”.