> > Janira D'Amato, uccisa dal fidanzato con 50 coltellate

Janira D'Amato, uccisa dal fidanzato con 50 coltellate

Janira uccisa a coltellate dal fidanzato

Janira D'Amato è stata uccisa con 50 coltellate dal fidanzato, il 21enne Alessio Alamia. In aula il ragazzo ha raccontato: "Non riuscivo a fermarmi".

Janira D’Amato aveva solo 21 anni quando è stata uccisa dal fidanzato, Alessio Alamia. La sua vita è stata spezzata con cinquanta coltellate inferte per mano del ragazzo che diceva di amarla e che ora è sotto processo con l’accusa di omicidio. Durante la prima deposizione in aula, l’imputato ha parlato di Janira come di “una ragazza stupenda, aveva la testa sulle spalle. Era bravissima e solare”. Ha ammesso di essere stato “naturalmente geloso” di lei, ma ha aggiunto: “Non è vero che avevo fatto terra bruciata intorno a Janira. Non è vero che l’ho allontanata dal gruppo di amici, ma si è diviso poi per ragioni di lavoro e perché tutti hanno preso strade diverse”.

Janira D'Amato e Alessio Alamia

Il fidanzato “Non controllavo il mio corpo”

Alamia si è dichiarato colpevole e ha ricostruito quanto accaduto a Pietra Ligure quel tragico 7 aprile 2017. Janira gli aveva chiesto di vedersi, per restituirgli alcuni effetti personali che aveva ancora con sé, nonostante la fine della relazione. Ma quando è arrivato all’appartamento “abbiamo litigato, mi ha tirato uno schiaffo. Quando mi ha paragonato a mia madre, dicendo che ero un fannullone e un delinquente, non ci ho visto più e ho perso il controllo“.

È stato allora che ha estratto il coltello. Inizialmente ha minacciato di usarlo per suicidarsi, ma poi l’ha rivolto contro di lei e l’ha colpita al collo. “È caduta all’indietro, mi ha chiesto di fermarmi”, ha raccontato Alamia. “Vedevo e sentivo ma non controllavo il colpo. Mi sono ‘svegliato’ quando ho sentito la lama del coltello che si spezzava contro il cranio, mi sono ritrovato in una pozza di sangue mentre la chiamavo. Non so quante volte l’ho colpita. È come se non stessi compiendo il reato, però l’ho fatto”.

Omicidio premeditato

La tesi sostenuta dal pm Elisa Milocco è che Alamia avesse premeditato da tempo di uccidere l’ex fidanzata. Il ragazzo ha negato di essere mai stato violento con lei, perché “quando amo una donna non la tocco”. Ma le indagini della magistratura hanno rivelato che l’imputato, nei giorni precedenti l’omicidio, aveva svolto alcune ricerche sospette su Internet, tra cui “uccidere qualcuno” e “come uccidere senza lasciare tracce“. Le spiegazioni fornite da Alamia (propositi suicidi o il desiderio di togliere la vita a un rivale in amore) sono apparse poco convincenti.