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Reggio Calabria, Giuseppe morto a 39 anni per leucemia

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Giuseppe è morto a 39 anni dopo aver lottato contro la sua malattia. In tantissimi si erano mobilitati nella ricerca di un donatore compatibile.

Reggio Calabria è in lutto. E’ mancato a soli 39 anni Giuseppe, affetto da una forma aggressiva di leucemia mieloide acuta. La diagnosi era arrivata nel 2017 e da subito l’intera città si era mobilitata per trovare un donatore disponibile al trapianto. Il primo trovato compatibile si era ritirato all’ultimo momento. La notizia della morte è stata data attraverso i social network dalla famiglia del 39enne.

La lotta contro la malattia

Giuseppe aveva iniziato la sua lunga lotta contro la malattia nel 2017. Dopo la diagnosi l’uomo era stato ricoverato in ospedale per il ciclo di chemioterapie nel tentativo di far regredire la patologia. Nell’agosto dello stesso anno, però, era arrivata la prima doccia fredda: l’unico donatore compatibile non si era presentato, ritirando la sua disponibilità all’intervento.

Nel frattempo, le cure sembravano fare effetto, con la malattia che era regredita del 5%. Per questo motivo i medici, nel dicembre 2017 hanno deciso di procedere all’autotrapianto. Solo quattro mesi dopo, però, nel marzo 2018, l’incubo è ritornato. Gli esami hanno rilevato l’insorgenza della malattia con la stessa gravità della prima volta.

La ricerca di un donatore

Dopo la seconda diagnosi, è iniziata una mobilitazione per trovare un donatore compatibile. “La tipizzazione è un semplice prelievo di sangue. Farlo non è difficile, farlo non deve fare paura. Salvare una vita umana è un grande gesto di amore e di umanità. Grazie a tutti” avevano scritto i familiari del
39enne su Facebook. A nulla però sono valsi gli sforzi. Giuseppe è morto mercoledì 28 novembre, come annunciato dalla famiglia.

Numerosi i messaggi di cordoglio: “Giuseppe ha combattuto come il più degno dei guerrieri non perdendo mai né la sua voglia di vivere né la sua forza. Da lui possiamo solo imparare tutti cosa significa lottare” ha scritto qualcuno, o ancora: “Ti ho conosciuto da piccola, avevo 8/9 anni, agli scout. Quanti
giorni bellissimi, quante esperienze di vita, quanta spensieratezza. La notizia mi rammarica, spero solo che ora dal cielo tu possa perdonare chi poteva donarti il midollo e non l’ha fatto” ha scritto un’amica.