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Bologna: "Rain Man" offre lavoro a persone con l'Asperger

progetto Rain Man

Il progetto "Rain Man" è unico in Italia. L'azienda Alstom ha assunto 5 ragazzi autistici per controllare la sicurezza ferroviaria.

A Bologna è partito il progetto “Rain Man”. Coinvolge 5 ragazzi con la sindrome di Asperger assunti dall’azienda Alstom per la sicurezza ferroviaria. Progetto partito nel settembre 2017, ha come obiettivo l’autonomia lavorativa e abitativa dei ragazzi.

“Rain Man”: 5 ragazzi Asperger assunti

“Rain Man” è un progetto unico nel suo genere in Italia e coinvolge ragazzi tra i 18 e i 42 anni affetti da autismo nella verifica della sicurezza ferroviaria. L’azienda Alstom, in collaborazione con l’azienda Usl di Bologna, grazie alla legge 68/99 sul diritto al lavoro per persone con disabilità, ha assunto 4 ragazzi a tempo indeterminato più un quinto che sta completando il periodo di tirocinio. I ragazzi, tutti affetti dal disturbo persuasivo dello sviluppo, conosciuto come sindrome di Asperger, sono dipendenti Alstom da settembre 2017. Dopo un periodo di formazione sono stati affiancati nelle attività dell’azienda, ossia la verifica degli impianti di sicurezza delle ferrovie prima della “messa in campo”. Con pazienza tutti i ragazzi si sono messi a imparare il mestiere e un responsabile Alstom dice: “non li scambierei con altre persone che abbiamo”. Questi ragazzi non fanno e non sono inferiori a nessuno. La giornata lavorativa inizia alle 8 e nell’ufficio open space, i giovani del “Rain Man” condividono tutto con i colleghi: pausa caffè, pranzo alla mensa aziendale, conferenze telefoniche, riunioni di team.

Obiettivo finale: indipendenza lavorativa e abitativa

“Le persone affette da sindrome di Asperger hanno competenze cognitive nella media o addirittura superiori, e hanno delle aree di interesse specifico che quasi sempre sono il loro hobby e la loro possibilità di trovare un inserimento lavorativo più che adeguato”, ha spiegato Rita Di Sarro, responsabile del programma disabilità e salute dell’azienda Usl di Bologna. Jordan, 19 anni, è uno dei ragazzi coinvolti nel progetto “Rain Man” e parla dell’autismo come “una inabilità alla comunicazione sociale e al rapportarsi con le persone”. Gli anni delle scuole elementari e medie non sono stati facili per Jordan, ma poi dice: “Ho imparato a rapportarmi con questa malattia e a conviverci”. Oggi ha degli amici, non è solo. “La battaglia non è ancora finita, bisogna continuare ma penso che ce la farò”, conclude. Delle cinque persone coinvolte solo una aveva precedenti esperienze lavorative e quattro vivono ancora in famiglia. L’obiettivo del progetto è acquisire e potenziare l’autonomia di queste persone attraverso un inserimento lavorativo che ne valorizzi le rispettive abilità. Alla base c’è una volontà di arricchimento, sia per loro sia per l’azienda stessa. Ma guardando un po’ più in là, gli obiettivi per gli educatori dell’azienda Usl sono quelli di rafforzare le competenze e le consapevolezze dei ragazzi nella gestione del quotidiano, staccandosi della famiglia per costruirsi una propria indipendenza abitativa.