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Vittorio Sgarbi indagato per opere d'arte contraffatte

Vittorio Sgarbi indagato per opere d'arte false

Vittorio Sgarbi è indagato dalla Procura di Roma per contraffazione e commercio di opere d'arte false. Il critico ha risposto: "Querelo il pm".

C’è anche Vittorio Sgarbi tra i 23 indagati dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Artistico per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e vendita di opere d’arte contraffatte. Sarebbero numerosi i manufatti falsi spacciati per opere originali di Gino De Dominicis, celebre artista di origine marchigiana. De Dominicis è considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Le sue quotazioni sono in costante rialzo sui mercati. Le indagini sono state condotte dalla procura di Roma e coordinate da Laura Condemi.

Contraffazione, 23 indagati

L’indagine è partita proprio da Sgarbi, proprietario della fondazione Archivio Gino De Dominicis, nella capitale. I Carabinieri sono così risaliti a 23 indagati, accusati a vario titolo di crimini quali contraffazione, associazione a delinquere e ricettazione. Due degli imputati sono stati condannati agli arresti domiciliari. Si tratta del vicepresidente della Fondazione (nonché ex assistente personale di De Dominicis) e dell’uomo che avrebbe materialmente realizzato i falsi. Il pm ha impedito temporaneamente l’esercizio della professione ad altri due indagati. Il Comando Tutela Patrimonio Artistico ha sequestrato 250 opere d’arte contraffatte, per un valore superiore ai 30 milioni di euro, ed è risalito al laboratorio dove i falsi venivano prodotti.

Sgarbi “Denuncia per diffamazione contro il pm”

Secondo quanto riportato da Il Tempo, Vittorio Sgarbi in una nota ha definito l’inchiesta “un’indagine irresponsabile e criminale che distrugge la reputazione di un artista di cui non si conoscono falsi”. Il critico ha attaccato “l’ignoranza dei carabinieri e la presunzione del magistrato” e ha ricordato la sua personale collaborazione con il Comando Tutela Patrimonio Artistico, “contribuendo a importanti recuperi. Ho messo sull’avviso alcuni anni fa l’allora comandante del nucleo sui gravi errori di due indagini parallele”.

Il sindaco di Sutri ha inoltre annunciato che chiederà “l’accesso agli atti dell’indagine, che infama collezionisti e galleristi onesti senza alcun elemento probatorio. Parallelamente, ho dato incarico all’avvocato Cicconi di procedere con una denuncia per diffamazione contro il pubblico ministero Condemi”.