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Jessica Faoro, pm chiede ergastolo per tranviere imputato

Jessica Faoro

Il pm chiede ergastolo e isolamento per il tranviere accusato di aver ucciso Jessica Faoro lo scorso febbraio, in via Brioschi, a Milano

Carcere a vita con isolamento diurno: è la proposta della procura di Milano per Alessandro Garlaschi, il presunto killer di Jessica Faoro, la 19enne uccisa con 85 coltellate nel febbraio scorso in via Brioschi, nel capoluogo lombardo. L’ergastolo potrebbe divenire sentenza definitiva durante la prossima udienza, prevista per il 19 dicembre 2018. Il tranviere sarebbe accusato di aver commesso quell’efferata e inconcepibile violenza ai danni di una giovanissima ragazza, con difficoltà familiari alle spalle e ancora nel fiore della vita. L’uomo ospitava la giovane in casa sua in cambio di piccoli lavori domestici. Tuttavia, in preda a brutali istinti animaleschi, pare che Garlaschi cercasse anche rapporti sessuali con la sua giovane vittima.

Il pm Cristina Roveda qualifica il reato come omicidio pluriaggravato da quattro circostanze, di cui due non impatterebbero sulla pena. Coabitazione e minorata difesa della vittima, infatti, non influirebbero sulla condanna che pesa sulle spalle di Garlaschi. Al contrario, la “crudeltà” (intesa come sproporzione tra l’intento criminoso e l’efferatezza dell’azione eseguita per perseguirlo) e i “futili motivi” influirebbero sulla pena.

Sit-in per l’omicidio di Jessica Faoro

Il presunto killer, il 39enne Alessandro Garlaschi, non si è presentato in aula. Fuori dal Palazzo di Giustizia, nella mattinata di venerdì 30 novembre 2018, si è raccolto un gruppo di amiche della ragazza. “Lotteremo per la giustizia”, “Per non dimenticare” e “Non è normale che sia normale”, sono i cartelli esposti di fronte all’entrata principale del Tribunale di Milano. Al sit-in hanno partecipato anche la zia della vittima, Maria, e la bisnonna, Cristina. “Ci rivediamo molto in Jessica. Noi siamo state un po’ più fortunate, forse un po’ più forti rispetto a lei, però lei faceva parte della nostra famiglia e non smetteremo mai di lottare”. E’ questo il commento di Morena De Gaetano, ex compagna di comunità della 19enne, quando entrambe erano minorenni, all’Istituto Sacra Famiglia delle Suore Benedettine di Voghera, in provincia di Pavia.

E ancora, con tanta rabbia e dolore nel cuore, c’è chi dice a gran voce: “Vogliamo che Garlaschi ci guardi negli occhi. Ha avuto il coraggio di uccidere una ragazzina che si fidava di lui, avrebbe dovuto avere lo stesso coraggio di presentarsi qui davanti a noi”. Infine l’amica di Jessica Valentina Faoro ha fatto un appello alle istituzioni perché si prendano cura delle ragazze che escono dalle comunità, una volta maggiorenni. “Abbiamo bisogno di aiuto per inserirci nella società, almeno fino a quando non riusciamo a mantenerci da sole”. Jessica è stata abbandonata dalle istituzioni. Ha provato a chiedere aiuto, ma le hanno sbattuto le porte in faccia”, ha commentato.

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