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Autovelox invisibile arriva in Italia: come funziona?

autovelox invisibile

Arriva anche in Italia l'autovelox invisibile. Applicato sulle auto di pattuglia è in grado di determinare la velocità di tutti i veicoli che incontra

Arrivano a Milano e a seguire in altri comuni del settentrione i nuovi Autovelox Invisibili, perché montati direttamente sulle auto di servizio della polizia, e sopratutto – lato probabilmente più antipatico per gli automobilisti – che non necessitano di essere segnalati.

Lo strumento si può usare anche mentre la pattuglia è in movimento, ed è in grado di controllare la velocità sia delle auto lungo la propria corsia di marcia, sia di quelle provenienti in senso inverso.

Lo Scout Speed – così si chiama la nuova apparecchiatura, sta quindi per sbarcare nel capoluogo meneghino. L’amministrazione di Giuseppe Sala ha infatti avanzato richiesta per l’acquisto del nuovo ritrovato tecnologico.

In Italia al momento sono presenti solo 32 di questi macchinari, presenti perlopiù nelle regioni del nord, su quei tratti stradali dove le infrazioni stradali sono più frequenti.

Come funziona?

Il macchinario funziona così: viene installato sul parabrezza della vettura di servizio all’altezza dello specchietto retrovisore, e utilizza il principio del radar. Emettendo onde radio verso le macchine che identifica, è in grado cioè di determinarne la velocità. E utilizzando onde radio è perfettamente in grado di funzionare anche al buio.

La macchina è completamente automatizzata, ma richiede che siano gli agenti ad impostare la velocità oltre il quale far scattare la segnalazione d’infrazione. Ma per quanto automatico, necessita di un intervento umano. Sulle strade italiane infatti, dove i limiti variano ogni poche centinaia di metri, gli agenti dovranno fare attenzione a fare in modo che l’apparecchio sia sempre impostato sui corretti limiti di velocità del tratto sotto il suo controllo.

Macchina che per quanto di nuova condizione sembrerebbe comunque avere dei limiti. In condizioni di traffico intenso potrebbe infatti perdere precisione. Le onde radio emesse dal dispositivo andando infatti a rifrangersi contro più veicoli, “ingannerebbero” il nuovo dispositivo, che potrebbe così non essere in grado di determinare un risultato certo.