Marta Lodola Attorno alle quattro della notte tra domenica 2 e lunedì 3 dicembre una bomba artigianale è esplosa nella periferia di Corato, in via Emanuela Loi, paese della provincia di Bari. Insieme alla bomba è esplosa anche un’auto, una Nissan Micra di proprietà di un militare dell’Arma dei Carabinieri. Il boato ha svegliato buona parte del paese e messo in allarme gli inquilini delle abitazioni di via Loi. Oltre alla Nissan Micra esplosa, sono state danneggiate anche altre cinque auto, parcheggiate vicino al luogo dell’esplosione della bomba. I vetri delle finestre delle abitazioni vicine si sono frantumati e sono caduti in pezzi.
Bomba nella notte a Corato, provincia di Bari
Dopo l’esplosione sono accorsi sul posto Vigili del Fuoco e agenti della Polizia scientifica. Fortunatamente non è stato registrato nessun ferito. Le indagini in merito all’accaduto sono ancora in corso e, quindi, la Polizia non ha ancora diffuso i primi esiti. È però noto che gli inquirenti non escludono la natura dinamitarda dell’esplosione: è possibile che qualcuno abbia intenzionalmente posizionato la bomba artigianale e l’abbia fatta esplodere per distruggere l’auto del Carabiniere.
Tale supposizione è avvalorata da recenti episodi avvenuti nella provincia di Bari. Il 27 novembre 2018, infatti, a Trani (non molto lontano da Corato) i Carabinieri hanno fermato Anna Oliveieri, abruzzese di quarantasette anni e Braihm Bichou, marocchino trentanovenne. I due sono stati riconosciuti responsabili di concorso nella detenzione di 10 chili di tritolo. Il materiale esplosivo era stato utilizzato dal sessantaseienne Gaetano Arnesano per costruire un’altra bomba artigianale.
