Paola Marras “Il fatto che Uber decida di appoggiarsi alle cooperative dei tassisti testimonia la comprensione di una profonda differenza tra la struttura del servizio pubblico e il mercato del trasporto cittadino di altri paesi” commenta soddisfatta Taxi Torino. Nel capoluogo piemontese infatti il 4 dicembre 2018 è partito il servizio Uber Taxi, una app dedicata a chiunque voglia prenotare una corsa in taxi.
Uber Taxi punta alla mobilità cittadina
Con questa applicazione il cliente potrà prenotare un’auto bianca, e Uber tratterrà il 7 per cento del prezzo pagato sula corsa. Per il tassista potrebbe essere comunque conveniente perché, a regime, potenzialmente avrebbe una corsa prenotata mentre ne sta finendo un’altra. L’aumento del giro d’affari è stimato infatti di un più 20 per cento poiché i tempi morti verrebbero limitati. Il cliente invece può ottenere informazioni sul tassista, seguire il percorso dell’auto e in quanto tempo arriverà il taxi.
“A Torino i professionisti che fanno capo alla centrale taxi garantiscono la copertura territoriale dell’area metropolitana e sub-metropolitana; assicurano il servizio al cittadino h24 e rispettano tariffe che non vengano maggiorate in base all’utilizzo o alle condizioni atmosferiche come fanno invece gli algoritmi di certe app” spiega Taxi Torino.
“Per gli utenti il benefit è poter contare su un servizio intuitivo e innovativo. Il nostro obiettivo è trasformare Uber in un portale per accedere a tutti i servizi di mobilità cittadina“, puntualizza invece la multinazionale, che ha puntato su Torino perché “non esiste Uber Black, non c’è quindi una sovrapposizione”. “C’è poi una ragione che dipende dallo spirito innovativo della città. E la misura è quella giusta: non troppo grande ma nemmeno piccola. Inoltre, abbiamo cercato di sentire le esigenze dei tassisti” sottolinea infine Uber, ora guidata da Dara Khosrowshahi.
