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Caserta, ospedale: anziana legata a letto tra sangue e urina

Ospedale di Caserta: anziana legata al letto tra sangue e urina

Scandalo all'ospedale di Caserta. Si diffondono le immagini di un'anziana legata al letto su lenzuola impregnate di sangue e urina.

Nel corso della puntata di Storie italiane di mercoledì 11 dicembre in onda su Rai 1 è emersa la drammatica storia di una donna di ottantacinque anni ricoverata all’ospedale di Caserta. Nelle immagini mandate in onda da Eleonora Daniele si vede l’anziana legata per i polsi al letto d’ospedale, su lenzuola impregnate di sangue e urina. A commentare l’episodio il figlio della paziente, Domenico Ciccarelli e il dottor Pasquilino De Marinis, direttore dell’U.O. di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

Legata al letto tra sangue e urina

Le immagini si commentano da sole. Mia mamma era in uno stato confusionale, era molto agitata e per contenerla è stata legata al letto: cosa che io non ho autorizzato” ha spiegato Domenico Ciccarelli. Il dottor De Marinis non è però d’accordo con il figlio della paziente: “La paziente non è stata legata: essere legata, bloccata, a letto non vuol dire fermare solamente il solo polso di sinistra. La signora poteva, con movimenti inconsulti, causare danni a se stessa. La legge lo prevede: se il paziente può creare danni a se stesso, deve essere contenuto nella maniera più atraumatica possibile“.

Altre accuse per l’ospedale di Caserta

Le parole del dottor De Marinis portano però Domenico Ciccarelli a raccontare un grave retroscena dell’episodio, già disdicevole di per sé. “Mia madre ha oltrepassato le sbarre ed è caduta dal letto. La vicina di letto di mia mamma, attraverso dei messaggi, diceva a mia sorella ‘tua mamma sta a terra, è caduta, si è rotta la busta’. Io sono andato all’ospedale e ho chiesto spiegazioni. Loro hanno negato, hanno detto che mia mamma non è mai caduta. Soltanto quando ho detto che sarei andato dai carabinieri hanno ammesso che è caduta. Quando uno cade la prassi è fare un accertamento, ma loro hanno detto soltanto ‘no, non si è fatta niente’” ha spiegato infuriato.

Secondo il figlio dell’ottantacinquenne, inoltre i medici “hanno minacciato la signora ricoverata accanto a mia mamma e le hanno rotto il telefonino. I medici hanno detto alla signora ‘lei non deve più usare il telefono, la deve smettere con questo telefono’. Poi l’hanno spostata di stanza“. Si attende ora la possibile apertura di un processo per fare luce sulla vicenda.