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La Strage di piazza Fontana, 49 anni fa

bomba piazza fontana

Sono passati 49 anni da una delle peggiori stragi della Repubblica Italiana, ma nonostante il tempo, i responsabili non sono stati ancora identificati.

Quarantanove anni. Quasi un lustro è passato da quel 12 dicembre del 1969. Da quel pomeriggio nella filiale della banca dell’Artigianato in piazza Fontana. Nonostante il tempo, le indagini e i processi, nessuno è stato ancora punito. Per numeri non è stato l’attentato più sanguinoso dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale, ma nonostante questo, questa strage è stata considerata da molti uno spartiacque nella prima Repubblica. Una data dalla quale iniziò uno dei più cupi periodi della storia italiana del dopoguerra. Diede infatti avvio a quello che viene oramai comunemente chiamato periodo dello Stragismo o anni di Piombo. Una serie di attacchi di matrice neofascista che sconvolsero l’italia per tutti gli anni 70.

12 dicembre 1969, 16:37

La filiale della Banca dell’Agricoltura a piazza Fontana a Milano stava per chiudere, ma nonostante l’orario erano ancora molti i clienti che stavano affollando l’atrio dell’edificio. Alle 16.37 una bomba, posizionata al centro della stanza, esplode, uccidendo sul colpo 13 persone. Altre 4 persone perderanno la vita nelle settimane successive a causa delle ferite riportate. Portando il bilancio complessivo al numero di 17 vittime e più di 100 feriti. Nella stessa giornata, altre 3 bombe vennero fatte esplodere, una dagli artificieri nella vicina filiale della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, venne fatta brillare la sera stessa. Altre due vennero fatte esplodere a Roma, una davanti all’Altare della Patria, l’altra in Piazza Venezia.

Sin da subito le indagini portarono al fermo di diversi esponenti di alcuni movimenti di estrema destra. Lo stesso giorno della strage, un anarchico milanese, Giuseppe Pinelli, venne fermato dalla polizia milanese. Dopo esser stato portato in questura venne interrogato per circa tre giorni. Il 15 dicembre Pinelli venne ritrovato morto a seguito di una sospetta caduta dal palazzo della questura. Stando alle successive indagini portate avanti dal sostituto procuratore Gerardo D’Ambrosio, fu accertato che l’uomo sarebbe caduto da solo a causa di un malore. L’autopsia non venne mai pubblicata.

Nonostante tutto, non si sa ancora nulla. Nonostante tutto, la verità non è stata ancora rivelata.