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18 dicembre, Giornata Internazionale dei Migranti

Giornata Internazionale dei Migranti

In Italia sono 1627 e in questa giornata si ricordano i diritti dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie. Ma dall'Italia i giovani emigrano.

Il 18 dicembre è la Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti, istituita a seguito di una convenzione siglata nel 1990 dove viene promossa una cultura dei diritti dei lavoratori migranti contro abusi e sfruttamento. In Italia ci sono 1.627 lavoratori stranieri, anche con grandi specializzazioni. Mentre i talenti stranieri nel nostro paese sono in aumento, dall’Italia non si ferma la “fuga di cervelli”.

18 dicembre: Giornata Internazionale dei Migranti

Il 18 dicembre si celebra la Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti. Si tratta di una ricorrenza che viene celebrata dal 2000, dopo che le Nazioni Uniti siglarono la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie il 18 dicembre 1990. Tale convenzione è frutto di un lungo dibattito sorto dopo il tragico episodio del 1972 quando morirono 28 lavoratori del Mali. I 28 maliani erano a bordo di un camion verso la Francia alla ricerca di migliori condizioni di vita e di lavoro. Il mezzo venne coinvolto in un incidente nel tunnel del Monte Bianco, avrebbe dovuto contenere macchine da cucire e non esseri umani. La Convenzione è entrata in vigore solo 13 anni dopo e venne ratificata da 47 paesi, quasi tutti da dove partono in flussi migratori. Manca la firma dell’Italia e di molte altre nazioni europee. Nella convezione viene promossa una cultura dei diritti dei lavoratori migranti contro abusi e sfruttamento.

In Italia molti talenti stranieri

Come riporta “il Sole24Ore”, secondo una recente indagine della società di consulenza Eca Italia condotta su un campione di 51 aziende, i lavoratori stranieri in Italia sono 1.627. E Il 71% delle aziende esaminate ha ampliato il proprio organico italiano avvalendosi della collaborazione di tecnici e manager stranieri. “L’internazionalizzazione delle aziende oggi è una realtà consolidata – commenta Andrea Benigni, Amministratore Delegato Eca Italia – e, data l’attrattività dell’Italia sotto numerosi aspetti, non ultimo quello fiscale, è possibile prevedere un aumento di talenti stranieri nel nostro Paese. Il fenomeno dell’immigrazione va dunque considerato in modo più strategico, lì dove l’attrazione di figure professionali ad alto tasso di specializzazione costituisce un asset di sviluppo cruciale per le imprese italiane”. Il bel paese risulta il più attrattivo d’Europa per talenti stranieri, grazie anche a una detassazione del 50% sui redditi di lavoro fino a 5 anni. Sono 1760 i nullaosta rilasciati in tutta Italia nel 2018. Da noi arrivano soprattutto lavoratori provenienti da Spagna e Francia e le città più richieste sono Milano, Torino e Bologna.

Ma la “fuga di cervelli” non si ferma

Se in Italia arrivano molti stranieri per lavorare, i giovani italiani vanno all’estero. Si tratta del fenomeno noto come “fuga di cervelli”, dove i protagonisti sono ragazzi che non vedendo possibilità di lavoro qui e quindi cercano fortuna oltralpe. Spesso laureati, partono per svolgere lavori meno qualificati – come il lavapiatti – ma con la voglia e la speranza di ottenere prima o poi l’impiego dei sogni.