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Mamma suicida nel Tevere: le due gemelle erano nate disabili

Pina Orlando

Le due gemelline erano nate con gravi malformazioni. Una era cieca, l'altra rischiava di vivere su una carrozzina. La mamma non ha retto questo peso.

Si cercano ancora Sara e Benedetta, le gemelline scomparse il 20 dicembre 2018, il giorno il cui la mamma, Pina Orlando, si è gettata nel Tevere a Roma dal Ponte Testaccio. Il cadavere della donna è stato ritrovato un paio di chilometri più avanti, all’altezza del Ponte Marconi. Delle due figlie di quattro mesi però si sono perse le tracce.

Il dramma di Pina Orlando

Gli investigatori ipotizzano che la 38enne si sia lanciata nell’acqua assieme alle bambine, i cui corpicini però non sono ancora affiorati. Ecco perché i sommozzatori e il Nucleo Saf dei vigili del fuoco stanno utilizzando apparecchiature speciali per scandagliare il Tevere. Tra queste una macchina in grado di fare una sorta di ecografia dei fondali, nella speranza di localizzare le piccole e poter restituire così le salme al papà. Si teme però che se le gemelline sono davvero finite in acqua, queste siano state trascinate lontano dalle forti correnti.

Con il passare dei giorni si comprende un po’ di più il dramma che ha vissuto questa donna, che sembra non aver retto alle complicanze post parto. Non riuscendo a rimanere incinta, Pina Orlando era ricorsa quindi alla fecondazione assistita per soddisfare il suo desiderio di maternità. La donna ha avuto così una gravidanza trigemellare, ma le bimbe sono nate però premature.

Una è morta poche ore dopo il parto mentre Sara e Benedetta sono rimaste a lungo ricoverate presso l’ospedale pediatrico Gemelli di Roma. Ad aggravare la situazione il fatto che una piccola era nata completamente cieca mentre l’altra avrebbe avuto per tutta la vita deficit deambulatori. Una situazione che Pina Orlando non ha creduto probabilmente di riuscire a reggere, nonostante la vicinanza del marito e dei familiari.