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Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito il catanese. Il bilancio è di 10 feriti, per fortuna in maniera lieve (altre 18 persone sono andate all’ospedale per farsi medicare). L’epicentro del sisma delle 3.19, secondo quanto rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nei pressi dei comuni di Viagrande e Trecastagni con ipocentro a solo 1 km di profondità. La violenta scossa sull’Etna, avvertita pure a Taormina, nel siracusano e nel ragusano, è stata solo una delle tante (un migliaio) registrate dal 24 dicembre, quando il vulcano ha ripreso la sua intensa attività (al pari dello Stromboli nelle isole Eolie). Come riferisce l’Ansa i valori dei tremori dei condotti magmatici interni dell’Etna si sono ulteriormente alzati, segno che il magma sta spingendo sulle pareti vulcaniche.
I feriti e i danni
Un 8oenne stava dormendo nella sua casa a Zafferana Etnea al momento della scossa: l’uomo ha riportato contusioni alla testa ed è stato estratto dall’abitazione fortemente lesionata. Stessa sorte per un abitante di Pisano. Sempre a Zafferana Etnea alcuni anziani hanno abbandonato una casa di riposo e rifiutano di rientrare nella struttura, leggermente danneggiata. Si segnalano crolli di vecchi edifici in questa frazione e anche a Fleri, Pennisi e Santa Venerina.
“Abbiamo visto le pareti crollarci addosso”
“Eravamo a letto, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”. Questa la testimonianza di un uomo sorpreso dal terremoto insieme alla sua famiglia (moglie e due figli) a Fleri. Per la paura molti cittadini, soprattutto nei paesi vicini all’epicentro, sono scesi in strada e hanno passato la notte in auto.
Chiuso un tratto di autostrada
Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, si è già recato sul posto per verificare di persona la situazione e predisporre le misure necessarie. Il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, dopo aver convocato il Centro Coordinamento Soccorsi, ha predisposto l’apertura di palestre e scuole comunali per accogliere le persone impossibilitate a rientrare nelle proprie case (la Croce Rossa si occupa dell’assistenza). Intanto, in via precauzionale, è stato chiuso un tratto dell’autostrada Catania-Messina (tra Acireale e Giarre) a causa delle crepe sull’asfalto provocate dal terremoto. E’ invece in funzione l’aeroporto di Catania.