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Roma, Carabinieri liberano anziano ridotto in schiavitù

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I Carabinieri hanno liberato un anziano 73enne ridotto in schiavitù da una coppia di vicini di casa. E lo hanno invitato a pranzo a Santo Stefano

Un Natale passato festeggiando la fine di un incubo per un 73enne di Acilia ridotto in schiavitù da una coppia di vicini di casa. I due vicini, oltre ad appropriarsi dell’intera pensione dell’anziano ex giardiniere del Quirinale, lo costringevano infatti a mendicare di fronte alla farmacia del comune romano.

L’anziano signore era finito in una vera e propria trappola tesa da quei due vicini di casa che – almeno una volta – considerava amici. Coppia che in passato lo aveva anche aiutato economicamente. Ma che con il passare del tempo aveva iniziato a maturare sempre più richieste, arrivando a pretendere il versamento dell’intera pensione della propria vittima. E minacciando, in caso di rifiuto, l’intervento di un giudice che gli avrebbe espropriato l’appartamento in cui risiedeva ormai da anni. Vicini di casa che, non ritenendosi però soddisfatti dall’importo della pensione, costringevano l’anziano signore a mendicare l’elemosina di fronte alla farmacia del comune di Acilia. E a cui sottraeva poi i soldi così racimolati.

Le indagini dei Carabinieri

Questa la situazione emersa dalle indagini condotte dai Carabinieri, che, ricevute diverse segnalazioni, hanno avviato una serie di appostamenti, attraverso i quali hanno potuto documentare le vessazioni imposte dalla coppia al 73enne. Scoprendo così che l’uomo veniva mandato a raccogliere le elemosina anche nei giorni in cui avrebbe dovuto sottoporsi a dialisi. Una privazione di cure mediche che stava portando a pesanti ripercussioni sulla salute della vittima.

Arrestata la coppia di vicini

I militari hanno proceduto quindi con l’arresto della donna, colta in flagrante durante la consegna del denaro raccolto con l’elemosina dall’anziano signore. E successivamente, dopo ulteriori indagini, con il fermo del marito 64enne. Il magistrato ha infatti ritenuto soddisfacenti i risultati dell’investigazione dei Carabinieri, predisponendo quindi la misura di custodia cautelare. L’uomo è quindi stato accompagnato presso la struttura carceraria di Regina Coeli.

Ma i militari impegnati nelle indagini hanno voluto fare un regalo all’ex giardiniere. E lo hanno invitato a condividere con loro il pranzo di Santo Stefano, festeggiando così con lui la fine dell’incubo.