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Salerno, botte a bambini di un asilo: accusate due donne

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Due donne sono accusate di maltrattamenti nei confronti dei piccoli alunni di una scuola materna a Sant'Egidio del Monte Albino, nel salernitano.

Eseguite nel salernitano due misure cautelari interdittive nei confronti di due donne che lavoravano all’interno di una scuola materna di Sant’Egidio del Monte Albino, accusate del reato di maltrattamenti nei confronti di minori. In base alle accuse, anche da parte di due maestre, usavano metodi violenti nei confronti dei piccoli alunni dell’istituto.

Violenza tra i banchi dell’asilo

Ennesimo episodio di maltrattamenti in una scuola. Stavolta ad essere accusate di aver picchiato e minacciato gli alunni di una scuola materna sono una socia e una collaboratrice scolastica di un’istituto a Sant’Egidio del Monte Albino (Salerno). Nella mattinata del 2 gennaio 2019 infatti la Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura di Nocera Inferiore ha eseguito due misure cautelari interdittive della durata di un anno nei confronti delle indagate, che dovranno rispondere del reato di maltrattamenti.

In base all’inchiesta, gli investigatori avrebbero appurato “rinnovate e sistematiche minacce, percosse e violenze, gravi coercizioni e punizioni” nei confronti dei piccoli alunni, messe in atto nell’anno scolastico 2017-2018. Le investigazioni sono scattate dopo la denuncia dei genitori di due bambini e di una insegnante, e a seguito dalle dichiarazioni di una seconda maestra.

Nel corso dell’anno scolastico oggetto di indagine, infatti, due maestre si erano licenziate lamentando il fatto che le due donne finite sotto inchiesta usavano violenze sia psicologiche che fisiche ai danni dei bambini. In base alla ricostruzione del gip, che ha visionato anche i video delle telecamere nascoste piazzate dalle forze dell’ordine nella scuola, i comportamenti delle due donne “non erano isolati, ma venivano ripetuti nel tempo nei confronti di tutti i minori, con particolare riferimento ad alcuni di loro e costituivano risposte certamente sproporzionate rispetto alle cause ed alle finalità perseguite”.