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Incidente sugli sci a Sauze, il padre "Camilla perdonami, è colpa mia"

Le parole del papà di Camilla

"Perdonami Camilla, è tutta colpa mia": sono le parole del padre della piccola sciatrice, morta sulle piste della Val di Susa a soli 9 anni.

Non si dà pace Francesco Compagnucci, padre di Camilla, la bambina di 9 anni morta per una caduta sugli sci a Sauze d’Oulx, in Val di Susa. “È tutta colpa mia, Camilla. Perdonami, amore mio”, ripete davanti alla camera mortuaria della figlia. “Non ce la dovevo portare, non dovevamo nemmeno partire”. La bambina si trovava sulle piste per una piccola vacanza col padre e con alcuni suoi compagni di classe. La madre, anatomopatologa all’ospedale romano di Sant’Andrea, era rimasta a casa per lavoro. Inutili i tentativi di amici e parenti di consolare l’uomo: “Non è colpa tua, non dire sciocchezze”.

Il padre “Camilla sapeva sciare”

“Cami sapeva sciare, aveva imparato tre anni fa. Era attrezzata come si deve”, ha spiegato Francesco. Era con lei quando Camilla ha iniziato la discesa lungo la pista “Imbuto”, una discesa di medio livello adatta alle capacità della bambina. “Ero a cinque metri da lei, ho sentito il rumore del casco che sbatteva contro la staccionata. Ha perso il controllo degli sci in curva e ci è finita dritta contro”, ha raccontato il padre. Immediata la richiesta di soccorso. “Ho ascoltato quello che mi diceva al telefono il medico del 118, mentre aspettavamo l’elicottero. Ho fatto come diceva lui, ma non si svegliava. I Carabinieri hanno aperto un’indagine per verificare le eventuali responsabilità dei gestori della pista da sci nel decesso della bambina. Al centro dell’inchiesta c’è proprio quella che il padre ha definito una staccionata. Si tratta, in realtà, di una barriera frangivento, utilizzata sulle piste per evitare che il vento spazzi via la neve dalle discese. La mancanza di protezioni intorno a queste strutture potrebbe aver giocato un ruolo chiave nella morte della piccola sciatrice.

La procura di Torino ha disposto l’esecuzione dell’autopsia sul corpo di Camilla, nonostante l’opposizione della madre. “Non serve, non cambia le cose”, ha dichiarato l’anatomopatologa.