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Andria, IPSIA in stato di abbandonato: necessita manutenzione

Ipsia Andria

Aule inagibili, infiltrazioni, riscaldamento insufficiente sono alcuni punti nelle denunce della dirigente scolastica, finora non accolte.

L’istituito scolastico IPSIA di Andria versa in una condizione di degrado e di abbandono. Aule inagibili, infiltrazioni, riscaldamento insufficiente che hanno portato la dirigente scolastica e l’avvocato Di Pilato a denunciare lo stato della scuola richiedendo un’immediata manutenzione, ma finora ottenere risposta.

La condizione dell’IPSIA di Andria

Una fotografia dell’Italia vede spesso istituti scolastici vecchi, inadatti e bisognosi di manutenzione, ma i continui tagli non permettono di rendere più ospitale e funzionale l’ambiente. Eppure la scuola, con le sue mura, è il luogo dove i ragazzi del domani crescono, si formano e sognano un futuro roseo. Se in molti istituti del nostro paese è facile vedere buchi nei muri, riscaldamenti rotti e atti di vandalismo un po’ ovunque, la situazione denunciata dalla dirigente dell’IPSIA Archimede di Andria non trova paragoni. “La nostra sede staccata dell’IPSIA Archimede in via Barletta – commenta la dirigente scolastica Anna Ventafridda – occupa poco più del 30% della superficie dell’intero edificio. I due terzi sono abbandonati perché precedentemente erano occupati da altre scuole e che ora sono in un completo stato di degrado e abbandono (come riporta Andria Live, alcune aule erano occupate dai licei Nuzzi e Colasanto, nel frattempo trasferite in un’altra sede). Numerose sono state le richieste di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, le risposte sempre assenti. L’unica risposta ottenuta chiedeva di evitare di scrivere ancora perché nulla la Provincia avrebbe potuto fare, in quanto privi di risorse finanziarie e quindi impossibilitati a intervenire.

La denuncia dell’avvocato Di Pilato

La scuola ha aule e palestra inagibili, numerose infiltrazioni, porte tagliafuoco malridotte, infissi da sostituire, termosifoni insufficienti a riscaldare gli ambienti che costringono a far lezioni con i cappotti addosso. 115mila euro al mese per mantenere operative solo 17 aule e qualche laboratorio su una struttura di oltre 16mila metri quadrati. Accanto a quella della dirigente scolastica è arrivata anche la denuncia dell’avvocato Laura Di Pilato, che per il momento è rimasta inascoltata dall’Amministrazione provinciale, come riporta Video Andria. In particolare, l’avvocato ha posto l’attenzione sull’esoso canone d’affitto dello stabile per un importo annuo di 1mln e 380mila euro. Si tratta di una cifra che potrebbe essere destinata a interventi urgenti in tutte le scuole di competenza provinciale. Le aule appartengono alla società Gasetti srl di Attimonelli e quando arriverà il momento di restituirle, bisognerà provvedere anche al ripristino delle zone macchiate da atti di vandalismo. “Questa sciatteria politica ha purtroppo conseguenze disastrose sulle tasche dei cittadini e, come se non bastasse, si ritorce contro una fetta della comunità scolastiche innocente e che non può pagare le colpe delle disattenzioni di taluni politici”, ha precisato la Di Pilato.