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Crotone, 400 licenziati al Call Center per il Decreto Dignità

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Licenziati a causa del decreto dignità. La manifestazione dei dipendenti del Call Center di Crotone che non vogliono essere lasciati soli.

Meglio precari che disoccupati”. Riassume così la situazione uno dei 400 lavoratori a tempo determinato fino ad oggi impiegati presso la Abramo Customer Care di Crotone. Dipendenti che, in seguito all’approvazione del decreto dignità, non si vedranno rinnovare il contratto. E che proprio per questo motivo, nel corso della mattina del 15 gennaio 2019, hanno organizzato un sit-in di protesta nel piazzale antistante l’azienda. Una manifestazione organizzata proprio per protestare contro il mancato rinnovo.

I lavoratori chiedono quindi alla Abramo Customer Care di cercare delle soluzioni per quei dipendenti che, tra assunzioni a progetto e a tempo determinato, lavorano presso la stessa azienda ormai da anni.

Licenziati a causa del Decreto Dignità

Ed e stata proprio l’azienda a motivare il mancato rinnovo facendo riferimento alle norme contenute nel Decreto Dignità. Secondo quanto stabilito nelle norme del decreto recentemente approvato infatti, i lavoratori a tempo determinato, decorso un periodo di 24 mesi, dovranno venire stabilizzati. Una norma che Fabio Tomaino, segretario provinciale della Uil, non condivide. Il segretario, intervistato da Repubblica, dichiara infatti che “Questa norma ha portato un prezzo troppo caro per il sito di Crotone, dove sono previsti 400 esuberi”. “Senza polemica”, prosegue, “Adesso ci aspettiamo dai rappresentanti istituzionali del territorio, dai parlamentari ai politici locali, l’istituzione di un tavolo di crisi a livello nazionale. Che, alla presenza di azienda e sindacato, sia in grado di trovare una soluzione che deve impegnare tutti: il governo e, se ci sono i margini economici, anche l’azienda stessa”.

Lorenzano: “Necessario rivedere la norma”

Una norma che richiederebbe di essere rivista anche secondo Rita Lorenzano, segretario provinciale di Cisl donne. Secondo l’esponente del sindacato progressista infatti “Il problema è a monte: il decreto doveva essere collegato ad incentivi che permettessero alle aziende di trasformare i contratti a tempo determinato in indeterminato”. Insomma, secondo l’esponente del sindacato, “Il Decreto Dignità, che si prefiggeva di dare più dignità ai precari, li ha invece resi solo disoccupati”.

Manifestanti che lanciano un appello alla politica, nella speranza di non venire lasciati da soli. “Vorremmo che Di Maio, che gira tutta italia, vedesse l’effetto devastante che il suo decreto sta facendo nel mondo dei call center. Sopratutto qui a Crotone dove non ci sono altre opportunità di lavoro”