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Alessio Giovannini, giornalista ucciso da un tumore in poche settimane

Alessio Giovannini, giornalista morto per un linfoma

Non ce l'ha fatta il giornalista sportivo Alessio Giovannini, ucciso da un male fulminante in poche settimane. Lavorava per la Fidal nazionale.

Si è spento in poche settimane Alessio Giovannini, giornalista 40enne originario di Pieve Torina, nelle Marche. I primi sintomi del linfoma aggressivo sono comparsi a inizio dicembre. Da quel momento, le giornate di Giovannini sono trascorse tra le corsie dell’ospedale, dove è stato immediatamente ricoverato nel tentativo disperato di salvargli la vita. Il suo corpo sarà esposto nella camera ardente del Palaindoor di Ancona, luogo che tante volte lo aveva ospitato per motivi lavorativi. I funerali si terranno nella sua città natale, nella chiesa di Santa Maria Assunta.

Morto il giornalista Alessio Giovannini

Pochi giorni prima di morire, Alessio aveva confidato agli amici di essere ottimista. Fino all’ultimo momento ha combattuto con tutte le sue forze contro il cancro. Dopo gli studi classici a Camerino, si è iscritto all’università di Macerata, dove si è laureato in Scienze della comunicazione. Ha esordito nel mondo del giornalismo lavorando per l’agenzia Ansa e per l’emittente locale Telemacerata e È Tv Macerata. Dal 2003 al 2009 ha lavorato come addetto stampa per la Fidal Marche, compito che ha svolto con passione e dedizione. Dopo quella data, si è trasferito a Roma, dove viveva con la sua compagna Simona e dove aveva un contratto con la Fidal nazionale.

L’impegno per la comunità

Nonostante il trasferimento, non ha mai dimenticato le sue Marche. Tornava spesso a Pieve Torina per ricongiungersi con la madre Ada e con i fratelli Amore e Patrizio. In seguito al terremoto che ha devastato il suo territorio, Giovannini ha fatto la sua parte organizzando eventi benefici con i grandi campioni dello sport con cui era in contatto grazie al suo lavoro. Si era inoltre offerto di curare, gratuitamente, la comunicazione presso le zone colpite dal sisma. “Ho perso un amico“, ha commentato Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina. “La comunità perde un cittadino che ha saputo fare solidarietà vera, in silenzio”.