Un uomo di 33 anni si è recato al Pronto Soccorso in forte stato di agitazione. Il personale, tuttavia, lo avrebbe lasciato in attesa, portandolo a gettarsi dal quinto piano dell’ospedale. Appresa la notizia, la reazione dei familiari non si è fatta attendere. I computer e le vetrate del pronto soccorso sono stati distrutti, e un’infermiera è stata aggredita fisicamente con calci e pugni. Il pronto soccorso è rimasto in tilt per diverse ore, causando pesanti disagi. Stando alle prime informazioni, sembra che il 33enne fosse seguito dal sert, il servizio per le tossicodipendenze.
Il gesto inconsulto
L’episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di martedì 22 gennaio. Il 33enne è arrivato nella struttura in ambulanza, lamentando un malore generalizzato non grave, giudicato un codice bianco. Per questo motivo, una volta al pronto soccorso, sarebbe stato lasciato in attesa. Tuttavia, dopo una quarantina di
minuti, l’uomo si è allontanato per gettarsi dalla finestra del quinto piano. Sul posto sono immediatamente giunte le pattuglie della Polizia di Stato e i parenti della vittima. Proprio questi ultimi avrebbero dato in escandescenza. Sono iniziate le urla, poi l’irruzione nell’area dove vengono assegnati i
codici di gravità ai pazienti. Lesionate le vetrate antisfondamento e i computer dell’accettazione. La violenta aggressione ha scatenato il panico tra coloro che si trovavano al pronto soccorso e hanno assistito alla scena.
Aggredita un’infermiera
Una delle infermiere di turno è stata picchiata a pugni, mentre il resto del personale è stato minacciato. “E’ stato un momento di panico puro – ha riferito il responsabile del Pronto soccorso -. Eravamo pieni di pazienti da visitare, con molti parenti che li attendevano nella sala d’attesa: c’è stato il fuggi fuggi“. Il 118 ha dirottato tutte le ambulanze in arrivo verso altri ospedali della zona. Le indagini sono state affidate alla Polizia, che dovrà occuparsi di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e le effettive responsabilità di tutti i coinvolti.