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Amanda Knox, Italia condannata dalla Corte europea dei Diritti umani

Amanda Konox, Italia condannata da Strasburgo

Secondo Strasburgo sono stati violati i diritti della difesa di Amanda Knox, assolta nel processo per la morte di Meredith Kercher.

L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo perché ha violato il diritto della difesa di Amanda Knox nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher (avvenuto l’1 novembre 2007). Nello specifico la Corte, rispondendo al ricorso presentato dalla 31enne statunitense, ha rilevato la violazione perché nell’interrogatorio nel 6 novembre 2007 erano assenti avvocati e interpreti e non “c’erano circostanze eccezionali per giustificare tale assenza”. Inoltre il governo italiano non è riuscito a dimostrare che la mancanza di un legale “non abbia minato l’equità dell’intero procedimento”. Lo riferisce la Repubblica.

Le altre decisioni dei Giudici

Non ci sono prove invece sui maltrattamenti da parte della Polizia nei confronti della donna, poi assolta al pari dell’ex fidanzato Raffaele Sollecito (mentre è stato condannato a 16 anni Rudi Guede). L’Italia dovrà anche versare alla Knox 10.400 euro per danni morali (lei ne aveva chiesti 500 mila) oltre a 8.000 euro per le spese legali. “E’ una decisione importante. E’ stato infatti affermato il principio che è stato violato il diritto di difesa di Amanda Knox” ha commentato all’Ansa uno degli avvocati, Luciano Ghirga.

“Sono sollevata”

La 31enne ha saputo della sentenza via Skype (adesso vive a Seattle con il suo compagno) in collegamento con l’avvocato Carlo Dalla Vedova. Quindi ha scritto un lungo post sul proprio blog: “Sono stata interrogata per 53 ore nell’arco di cinque giorni, senza un avvocato, in una lingua che capivo forse come un bambino di dieci anni. Quando ho detto alla polizia che non avevo idea di chi avesse ucciso Meredith, sono stato schiaffeggiata alla testa e mi hanno detto: ‘Ricorda!’ (…) Gli investigatori e gli inquirenti hanno sottoposto persone innocenti, me e Raffaele, a torture psicologiche e abusi fisici mentre erano sotto interrogatorio. Hanno contaminato la loro indagine producendo false dichiarazioni a porte chiuse. E poi ci hanno incolpato”.