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Omicidio di Stefania Crotti, la killer "Vorrei essere morta io"

Omicidio Stefania Crotti, parla la killer Chiara Alessandri

"Vorrei essere morta io, vorrei sparire. Temo di non tornare più a casa", parla Chiara Alessandri, accusata dell'omicidio di Stefania Crotti.

Chiara Alessandri si trova nel carcere di Verziano, in provincia di Brescia, per l’omicidio di Stefania Crotti a Gorlago. “Vorrei essere morta io“, ha dichiarato, secondo quanto riportato da Quotidiano Nazionale. “Vorrei svegliarmi come in un film, tornare indietro di una settimana. Non doveva andare così. Vorrei sparire, temo di non tornare più a casa“.

La killer pensa ai suoi tre bambini e vorrebbe per prima cosa “parlare con mia madre, per sapere cosa sanno e cosa non sanno i bimbi della mia situazione. Se mi focalizzo sulle cose concrete, sulla vita quotidiana dei miei figli, su quello che devo fare, mi sento ancora io. Appena non penso più alle cose concrete, sono una persona senza identità e divento quella che viene raccontata. Ho pensato a Stefania e vorrei essere al suo posto e che lei non fosse nel mio”.

Gorlago, la borsa scomparsa

Stefania Crotti è stata uccisa a Gorlago, in provincia di Bergamo, ma il suo corpo carbonizzato è stato ritrovato a Erbusco, nel bresciano. Chiara Alessandri continua a negare di aver bruciato il cadavere della rivale. Resta poi da chiarire il particolare della borsa della vittima, scomparsa il giorno dell’omicidio e mai più ritrovata. La Alessandri ha indicato agli investigatori il punto esatto dove avrebbero trovato il cellulare di Stefania, lungo il gretto del fiume Cherio, a Gorlago, ma non ha rivelato dove si trova la borsa. La killer sostiene di averla abbandonata a fianco del corpo, a Erbusco, dove però non è stata rinvenuta. Secondo gli inquirenti, la scomparsa della borsa (così come potrebbe essere una prova che indica la presenza di un complice che la Alessandri non ha mai menzionato.

Tiziana Gueli, il giudice del tribunale di Brescia che si occupa delle indagini preliminari, ha convalidato il fermo della Alessandri. La donna è ritenuta una persona pericolosa, potenzialmente in grado di compiere altri atti violenti, dal momento che ha dimostrato di saper pianificare un omicidio a mente lucida e di non provare rimorso per la morte di Stefania Crotti.