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Fausto Brizzi, archiviate le accuse di violenza sessuale

Fausto Brizzi

Le Iene, convinte della veridicità della loro inchiesta, chiedono chiarezza: "Portateci in Tribunale". Il mondo del cinema è cambiato.

Fausto Brizzi era stato accusato di violenza sessuale a seguito un servizio de Le Iene. Dopo più di un anno, il gip ha autorizzato l’archiviazione. Ma Davide Parenti, ideatore e patron del programma, non ci sta: “Abbiamo raccontato storie vere, bisogna fare chiarezza. Portateci in Tribunale”.

Fausto Brizzi, accuse archiviate

Si chiude con l’archiviazione la triste vicenda che ha visto protagonista il regista italiano Fausto Brizzi, accusato di violenza sessuale ai danni di giovani donne che sarebbero state invitate nel suo loft per un provino. “Il gip di Roma, Alessandro Arturi, rigettando l’opposizione delle persone offese, ha emesso decreto di archiviazione delle accuse di violenza sessuale a carico di Brizzi”, ha spiegato il legale del regista, Antonio Marino. A portare i giudici all’archiviazione sono state i comportamenti delle tre donne che hanno esposto denuncia. In particolare, il gip Arturi ha definito “vaga e generica”, la denuncia di una trentenne, la quale – anche dopo la querela – non ha esitato a ripresentarsi nello studio del regista. Inoltre, le segnalazioni delle altre due donne sono state giudicate troppo tardive. Durante il periodo della vicenda giudiziaria, Fausto Brizzi ha trovato sostegno e difese da molte persone, in primis la moglie, la quale non ha mai creduto fino in fondo alle accuse perchè “non corrisponde in nessun modo alla persona che conosco”. Anche Enrico Lucherini, press agent cinematografico che si è occupato di diversi film del regista, non si dice sorpreso dalla notizia dell’archiviazione. “Me lo aspettavo, ero sicuro che avrebbero archiviato tutto. È un uomo di grande semplicità e purezza di animo ed è innamorato pazzo della moglie. Poi che sul set possa aver fatto un apprezzamento magari un po’ sopra le righe è un’altra cosa”, ha commentato.

La reazione de Le Iene

Dopo la sentenza del gip, Le Iene sono intervenute e Davide Parenti – ideatore e patron del programma – grida: “Portateci in tribunale”. Le 15 storie raccontate nel novembre del 2017 sono vere e la faccenda merita di essere chiarita fino in fondo. “Le ragazze che ci hanno raccontato le loro storie sono tutte persone che non si conoscono tra loro, che non cercavano pubblicità, che non ci hanno messo la faccia perché non potevano mettercela e che hanno cercato una giustizia non nella legge perché quello che avevano passato non lo avevano detto nemmeno ai loro genitori”, ha spiegato Parenti. Sulla scia del caso Harvey Weinstein, Le Iene hanno portato alla luce un fenomeno, quello delle molestie nel mondo del cinema. “Non siamo stati noi a fare per primi il nome di Brizzi. Sono stati i giornali a tirarlo fuori sulla scia delle nostre inchieste”. Davide Parenti si dice sempre pronto a tutelare le ragazze intervistate: “Ancora oggi se qualcuno decidesse di denunciarle noi le aiuteremmo”. Grazie all’inchiesta di Dino Giarrusso, il mondo del cinema è cambiato, non c’è nulla di male in una storia tra il regista e l’attrice, ma quella raccontata da Le Iene è un’altra faccenda.