> > "Chi non è di Ravenna esca": la lezione del prof sulla Shoah

"Chi non è di Ravenna esca": la lezione del prof sulla Shoah

shoah Ravenna

Per introdurre il Giorno della Memoria un professore 30enne di Ravenna fa capire in prima persona l'umiliazione e la disperazione della deportazione.

“Chi non è di Ravenna si metta da questa parte”. E’ così che inizia la lezione del professor Diego Baroncini, 30enne insegnante di Lettere, entrando nella classe seconda media all’istituto paritario San Vincenzo de’ Paoli. Il docente ha cercato di far capire in prima persona agli studenti che cosa hanno provato gli ebrei quando sono state promulgate le leggi razziali e sono stati deportati, in occasione della Giornata della Memoria.

Il Giorno della memoria

L’insegnate, come racconta repubblica.it, ha fatto togliere “orologi, braccialetti, collanine” e persino “gli occhiali” ai suoi giovani alunni mentre alle ragazze ha imposto di legare i capelli “come se non li aveste più”. Il gruppo, tutti completamenti scalzi, è stato poi spostato in un posto freddo, pieno di spifferi mentre “quelli di Ravenna” potevano stare vicino al termosifone.

Tutti gli studenti hanno subito compreso che cosa il professore voleva fa capire loro. “Ci siamo sentiti a disagio, mi vedevano come io non voglio essere vista” ammette una studentessa.

Mai tacere di fronte ai soprusi

Diego Baroncini chiede però al gruppo dei nati a Ravenna il perché sono “stati zitti” di fronte a questi soprusi. E’ l’ultima lezione che l’insegnate vuole trasmettere.

“Perché lei è il prof”, rispondono gli alunni. “Ma se l’autorità commette qualcosa di atroce voi non dovete tacere. – chiarisce – Succedeva cosi anche con le leggi razziali: alcuni avevano paura di esporsi pur riconoscendo che non erano giuste, altri hanno reagito con un atteggiamento superficiale”.

“Lo scopo era quello di introdurre il Giorno della Memoria, di arrivare a parlare della Shoah. Ma volevo che ci fosse un’emozione da cui partire per far seguire riflessioni profonde, non retoriche” puntualizza quindi Diego Baroncini.