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Napoli, bimbo ucciso in casa: fermato il compagno della madre

Napoli, bimbo ucciso in casa

Un bimbo di 7 anni è stato ucciso in casa. Grave la sorella di 8 anni, ricoverata all'ospedale Santobono. Fermato il compagno della madre.

Il corpo di un bimbo di 7 anni, Giuseppe D., è stato trovato in un’abitazione in via Marconi a Cardito, in provincia di Napoli. La sorella maggiore, di 8 anni, è in gravi condizioni ed è stata ricoverata all’ospedale Santobono della città partenopea. Illeso un terzo bambino, di soli 4 anni. Il sostituto procuratore di Napoli Nord, Paola Izzo, ha emesso un provvedimento di fermo contro il compagno della madre dei due bambini, Valentina Caso, 30 anni. Si tratta di un ragazzo di 24 anni, Tony Sessoubti Badre, di origini tunisine ma nato in Italia. L’uomo è indagato per omicidio volontario. La polizia sospetta che il movente siano le attenzioni che la compagna riservava ai bambini, nati da una precedente relazione. Badre, interrogato dalle forze dell’ordine, si è dichiarato innocente.

Grave la sorella di 8 anni

Il corpo di Giuseppe è stato rinvenuto in seguito a una segnalazione telefonica circa una lite in famiglia nell’appartamento di via Marconi. Il bimbo si trovava, senza vita, su un divano. La sorella ha raccontato alla polizia che Badre, nella notte tra sabato 26 e domenica 27, si è scagliato su di lei e sul fratello colpendoli con il manico di una scopa. Poi si sarebbe allontanato dalla casa, per farvi ritorno solo più tardi. L’uomo ha dichiarato che “i piccoli sono caduti dalle scale“. La madre della vittima sostiene di non aver assistito all’aggressione. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Badre lavorava come venditore ambulante senza licenza e in passato era stato denunciato per scippi e furti.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dai medici del Santobono, la bambina ha il volto tumefatto e ha riportato su tutto il corpo i segni di “contusioni multiple da percosse“. I primi esami non hanno però evidenziato traumi né agli organi interni né al cranio. È ricoverata nel reparto di Neurochirurgia, dal momento che “le condizioni cliniche e psicologiche impongono un continuo monitoraggio delle funzioni vitali da parte del personale di reparto”. Le sue condizioni sono gravi, ma non è in pericolo di vita.

Il sincaco “Sono sconvolto”

Il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, ha commentato così la tragica vicenda: “Sono sconvolto, non si può morire così. Queste cose le vedi in TV, ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene. Ora lasciamo lavorare gli inquirenti, ma provo tanto dolore per quanto accaduto. La mamma dei bimbi non la conoscevo perché veniva da un altro paese della zona”. Fino a questo momento, ha aggiunto, la famiglia non aveva mai creato problemi. “Lui è sempre stato un bravo ragazzo, non sappiamo cosa possa essere successo. È inspiegabile”, ha confermato un vicino di casa.