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Napoli, bimbo ucciso di botte, la sorella: "Ci ha picchiato Tony"

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A Cardito un bimbo di 7 anni è stato ritrovato morto, ferita con contusioni da percosse la sorella che dall'ospedale accusa il compagno della madre.

Tragedia nel napoletano. Domenica 27 gennaio 2019 un bimbo di 7 anni è stato ritrovato morto all’interno di un’abitazione di Cardito, comune della città metropolitana di Napoli. Soccorsa e trasportata invece in codice rosso ospedale Santobono di Napoli la sorella di 8 anni, affetta “da trauma cranio-facciale e contusioni multiple per il corpo da percosse” come diagnosticato dai medici. La bambina ha raccontato di essere stata picchiata dal compagno della madre, un 24enne italiano di origini tunisine.

Fermato il compagno della madre

Nel primo bollettino diramato, i sanitari hanno assicurato che la bambina per fortuna “è vigile e cosciente e non è in pericolo di vita“. Gli esami hanno escluso “deficit motori e “lesioni agli organi interni”. I medici precisano però che “le condizioni cliniche e psicologiche impongono un continuo monitoraggio delle funzioni vitali da parte del personale di reparto di degenza di Neurochirugia”. La piccola è stata presa in carico da un team di psicologi. Illeso invece un terzo minore, di 4 anni.

Stando ai primi accertamenti delle forze dell’ordine ad uccidere il bambino di 7 anni e a picchiare la sorellina sarebbe stato il 24enne Badre Tony Essobti, italiano di origini tunisine. L’uomo, compagno di Valentina Caso, 30 anni e madre delle due piccole vittime, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e di tentato omicidio aggravato.

Il racconto della sorellina del bimbo ucciso

La bimba di 8 anni ricoverata in ospedale, che ancora non sa della morte del fratellino, avrebbe raccontato di come il 24enne si sarebbe scagliato verso di loro armato di un manico di scopa, stando a quanto riferisce leggo.it. La piccola ha il volto gonfio, con lividi e segni sulle braccia. Quest’ultimi dovrebbero indicare come la bambina abbia cercato di ripararsi dai colpi inferti.

E’ probabile quindi che saranno decisive, ai fini della ricostruzione di quanto accaduto, le dichiarazioni rese ai medici del Santobono dalla sorellina del bimbo ucciso. Dopo l’aggressione, in base a queste ricostruzioni, il 24enne si sarebbe poi allontanato da casa per farvi ritorno più tardi. L’uomo, come riporta il corriere.it, avrebbe invece sostenuto di fronte agli inquirenti che i due bambini sarebbero caduti dalle scale. Pare che la madre non fosse presente quanto avvenuto il fatto.