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Rossopomodoro, deodorante sui dipendenti stranieri "Non vi lavate"

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Fa il giro del web un video nel quale viene ripreso un dipendente di Rossopomodoro mentre nelle cucine spruzza deodorante sui dipendenti stranieri.

Gira in rete un video girato all’interno delle cucine del ristorante Rossopomodoro della Stazione centrale di Milano. Video nel quale viene ripreso un uomo, che dalla maglietta appare essere un dipendente, mentre gira per le cucine spruzzando deodorante sui ragazzi stranieri che lavorano. “Alza la maglietta, alza le ascelle”, si sente intimare ad uno dei cuochi. Che suo malgrado – con il sorriso di circostanza di chi non può permettersi problemi – acconsente al “Trattamento deodorante”. Trattamento poi replicato, tra le risatine di chi riprende, anche su tutti gli altri dipendenti stranieri presenti in cucina. A cui si chiede: “Ma questo non ce l’avete a casa? Perchè non lo mettete?”. Mentre chi gira il video parla di una “Disinfestazione”.

“Perché non vi lavate?”

Il video è originariamente pubblicato sul profilo Facebook di Biancavee Ortill, ma diventa rapidamente virale, suscitando – come prevedibile – notevoli reazioni sul web. Che infatti si divide, tra chi ritiene l’episodio frutto di una “Goliardata”, e in chi invece ci vede un affronto alla dignità dei lavoratori stranieri della catena. Che in passato ha fatto dell’integrazione un suo cavallo di battaglia.

E mentre ci si divide su origine e significato del gesto, sono tutti invece più o meno concordi nel giudicare sicuramente scorretto l’utilizzo di un deodorante spray nelle cucine. Deodorante che, come si vede nel video, viene spruzzato molto vicino ad attrezzature ed alimenti. Pietanze poi regolarmente servite ai clienti della Stazione Centrale ignari dello spettacolino andato in scena nelle cucine.

La nota del ristorante

Rossopomodoro dal canto suo, attraverso un comunicato stampa emesso il 28 gennaio 2019, “Prende nettamente le distanze dall’episodio ripreso nel video”, e annuncia l’avvio di una indagine interna per appurare l’accaduto.