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Omicidio Vannini, negozi chiusi a Ladispoli "Giustizia per Marco"

omicidio di marco vannini ridotta la pena a ciontoli

Tanti i negozi di Ladispoli e della costa laziale che resteranno chiusi per 15 minuti come segno di protesta contro la sentenza d'appello.

Protestano i commercianti di Ladispoli contro la decisione del tribunale della Corte d’Appello che ha ridotto da 14 a 5 anni la pena per Antonio Ciontoli. Il maresciallo è stato condannato (insieme a diversi suoi familiari) per l’omicidio di Marco Vannini, il 20enne ucciso nella villa della famiglia Ciontoli a Ladispoli con un colpo di pistola. I negozi della città laziale resteranno chiusi per 15 minuti (dalle 18 alle 18.15) nel corso della giornata del 1 febbraio, come gesto simbolico per testimoniare la solidarietà dei gestori nei confronti della famiglia della vittima. L’iniziativa “Giustizia per Marco” è stata promossa dalla Unicom Ladispoli, dalla Ascom di Cerveteri e dai commercianti di Bracciano, riuniti in diversi comitati. Tanti i negozianti di diversi Comuni del litorale laziale che hanno deciso di aderire e che hanno avvisato i clienti tramite social network.

Ladispoli in lutto

Anche molti comuni cittadini hanno deciso di unirsi all’iniziativa dei commercianti, pur non possedendo un negozio. Scenderanno in strada, con una candela accesa in mano, vicino alle serrande chiuse degli esercizi commerciali che hanno aderito. Cresce anche il numero di persone che hanno firmato la petizione sul sito Change.org, destinata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Sono oltre 150mila le firme raccolte in meno di due giorni.

Il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, ha definito “una sentenza vergognosa” quella emessa dalla Corte d’Appello. “È un oltraggio alla memoria di Marco Vannini“. In segno di protesta, l’amministrazione ha affisso sulla facciata del Comune una bandiera nera come “simbolo della rabbia della nostra città. È come se quel povero ragazzo di vent’anni fosse stato ucciso due volte“. Anche Alessio Pascucci, primo cittadino di Cerveteri, ha preso le distanze dalla sentenza: “Mi vergogno di portare la fascia tricolore. La giustizia italiana è morta”.