> > Manuel Bortuzzo, la confessione dei sospettati "Colpito per errore"

Manuel Bortuzzo, la confessione dei sospettati "Colpito per errore"

bertozzo confessione killer

Due giovani di 24 e 25 anni hanno confessato. Sono stati loro a sparare a Manuel Bortuzzo, colpito sabato sera e ora costretto in sedia a rotelle

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due ragazzi fermati nell’ambito delle indagini sul ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo, hanno confessato. I due giovani, di 24 e 25 anni, sono stati ascoltati in Questura a Roma, dopo essersi presentati accompagnati dai propri legali. Un primo punto di svolta nelle indagini era occorso con il ritrovamento, nella serata di martedì 5 febbraio 2019, della pistola dalla quale erano stati esplosi gli spari che hanno colpito il ragazzo. Una pista che aveva comunque condotto gli investigatori nella giusta direzione.

La difesa: sparato per errore

I due ragazzi fermati avrebbero ammesso di aver sparato per errore, scambiando il giovane per un altra persona, con la quale avevano da poco concluso una rissa. Ma si fa largo anche una seconda ipotesi, secondo la quale invece l’obiettivo sarebbe stato proprio il ragazzo. Diventato un bersaglio a causa della relazione con la fidanzata. Una storia che secondo gli inquirenti avrebbe potuto dare fastidio a qualcuno.

La tragedia di Manuel Bortuzzo

Il giovane Manuel Bortuzzo, diciannovenne di origini casertane ma trasferitosi nella capitale inseguendo il sogno del nuoto professionistico, era rimasto ferito sabato 2 febbraio notte, colpito da un colpo di pistola che lo ha raggiunto mentre era con la fidanzata, lesionandogli la spina dorsale. Una situazione che, stando a quanto affermato dal chirurgo che ha operato il ragazzo, non lascerebbe molto spazio ai dubbi. “Nonostante la decompressione del midollo, questo non conduce”, ha infatti spiegato il medico ai giornalisti. “Abbiamo effettuato uno studio bioelettrico che ha evidenziato una lesione midollare completa”, prosegue il chirurgo, secondo il quale “Con le attuali conoscenze della scienza neurologica non c possa essere una ripresa del movimento delle gambe”.