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Friuli, muore un 47enne del Soccorso alpino: travolto da una valanga

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Ancora un morto in montagna. Ad essere travolto da una valaga è uno scialpinista che stava facendo un'escursione in solitaria sul Monte Coglians.

E’ morto martedì 5 febbraio 2019 un scialpinista di 47 anni, Carlo Ceconi, che faceva parte del Soccorso alpino di Forni Avoltri. L’uomo è stato travolto da una valanga nel tratto che conduce al Monte Coglians, la vetta più alta del Friuli Venezia Giulia e delle Alpi Carniche, ad una quota di 2400 metri.

Valanga uccide uno scialpinista

Si aggrava il bilancio dei morti in montagna avvenuti tra domenica 4 e martedì 5 febbraio 2019. Nel fine settimana hanno perso la vita otto persone, tutti dovuti al distacco di valanghe che hanno travolto sciatori fuori pista. Sei persone in Valle d’Aosta, una in Lombardia e una in Alto Adige. Come riferisce su Facebook il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico “in quest’ultimo caso si tratta di un giovanissimo di 18 anni originario della provincia di Bolzano”.

Anche per questo “visto il perdurare di un rischio forte di valanghe in diverse zone dell’arco alpino e rischio marcato in alcune aree degli Appennini” si invitavano gli sciatori “a consultare quotidianamente con attenzione il servizio Meteomont e a svolgere tutte le attività con la massima prudenza e senza il timore di saper rinunciare”.

Purtroppo però nella giornata del 5 febbraio 2019 uno scialpinista di 47 anni è stato travolto e ucciso da una valanga durante un’escursione in solitaria sull’itinerario che conduce al Monte Coglians, nelle Alpi Carniche. A rendere ancor più drammatico l’incidente il fatto che Carlo Ceconi faceva parte del Soccorso alpino di Forni Avoltri.

Le ricerche

L’allarme era stato lanciato dalla madre dell’uomo nel tardo pomeriggio di martedì, perché preoccupata non vedendo rientrare il figlio e non riuscendo più a mettersi in contatto con lui. Il suo corpo è stato ritrovato nella notte tra il 5 e il 6 febbraio dai colleghi del Cnsas, anche grazie all’unità cinofila.

Dapprima i cani molecolari hanno rintracciato lo zaino e il berretto dell’uomo. L’area delle ricerche è stata quindi ristretta, fino al punto in cui è stata rinvenuta la salma, ad una alla quota di 2400 metri di altitudine, sotto un metro di neve circa.