Venerdì 8 novembre, presso l’ospedale di Città di Castello, nella provincia di Perugia, una donna di cinquantasei anni di professione operatrice scolastica è stata ricoverata d’urgenza con conseguente diagnosi di meningite meningococcica. La situazione – secondo quanto comunicato da USL Umbria 1 – è stata fin da subito tenuta sotto controllo grazie al tempestivo intervento di chemioprofilassi per chi fosse venuto in contatto con la paziente. Il suddetto intervento è stato mirato alla significativa riduzione del rischio di casi secondari, sottoponendo alla profilassi – oltre agli operatori sanitari venuti in contatto con la donna – ben 262 persone esterne, di cui 216 bambini frequentanti scuole primarie e secondarie di Umbertide.
Allertati i pediatri
Oltre alla profilassi messa repentinamente in atto dal personale sanitario, è stata attuata anche una fondamentale azione di informazione e istruzione di pediatri, genitori e personale ASL. Tra le persone raggiunte per sottoporsi a profilassi, anche una persona residente in Emilia Romagna che nella giornata di venerdì aveva effettuato un accesso presso il Pronto Soccorso di Umbertide.
Parla l’USL Umbria 1
A chiarire ulteriormente la situazione ci pensa l’USL che spiega: “L’intervento è stato estremamente complesso perché organizzato in tempi strettissimi nei giorni di sabato e domenica con le scuole chiuse. Ha visto il coinvolgimento di una task force rappresentata da più medici e operatori del servizio di igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1, nonché da farmacisti e con l’apporto fondamentale della dirigenza scolastica, del Comune e della polizia municipale di Umbertide. Il sindaco Luca Carizia e la direzione aziendale dell’ USL Umbria 1, sono stati tenuti costantemente aggiornati sull’evolversi dell’intervento”.